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Ritorno a Krishna

La rivista del movimento Hare Krishna

volume 4 n. 11/12

novembre-dicembre 1992

Dio è luce. L'illusione è tenebre. Dove c'è Dio non c'è illusione.















Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

Srila Prabhupada,
fondatore-acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.



Srila Prabhupada è arrivato dall'India in Occidente nel 1965, all'età di sessantanove anni, per soddisfare la richiesta del suo maestro spirituale di insegnare la Coscienza di Krsna in Occidente.
In dodici anni ha pubblicato più di settanta volumi di traduzione e commenti degli antichi testi vedici, già distribuiti in tutto il mondo in circa quattrocento milioni di copie.
Viaggiando in Europa, America, Asia, Australia e Africa, Srila Prabhupada ha strutturato questo movimento in una confederazione mondiale di asrama, scuole, templi, centri culturali e comunità agricole.
Ha lasciato questo mondo nel 1977 a Vrndavana, in India, il luogo più caro a Sri Krsna.
I suoi discepoli continuano il movimento a cui egli ha dato vita.

Quando Srila Prabhupada fondò l'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna, scrisse gli obbiettivi che si prefiggeva:
1. Diffondere sistematicamente la conoscenza spirituale in tutta la società ed insegnare tutte le tecniche della vita spirituale per bilanciare lo scompenso di valori del mondo attuale e raggiungere una pace e un'unità reali.
2. Diffondere la Coscienza di Krsna così come ci viene rivelata dalla Bhagavad-gita.
3. Far sì che i membri dell'associazione siano più vicini tra loro e più vicini a Krsna, l'Essere Supremo, promuovendo così l'idea, tra i membri e il resto dell'umanità, che ogni anima è una particella infinitesimale qualitativamente uguale a Dio, Krsna.
4. Insegnare e incoraggiare il movimento del Sankirtana, il canto congregazionale dei Santi Nomi di Dio, Krsna, come ci ha rivelato nei Suoi insegnamenti Sri Caitanya Mahaprabhu.
5. Costruire per i membri e la società un luogo santo dedicato ai divertimenti e alla personalità di Sri Krsna.
6. Unire i membri per insegnare un stile di vita più semplice e più naturale.
7. Pubblicare e distribuire periodici, libri e altri scritti per raggiungere gli obbiettivi sopraelencati.














La Rivista del Movimento Hare Krishna

RITORNO
A KRISHNA

FONDATA NEL 1944

FONDATORE (sotto la direzione di
Sua Divina Grazia Sri Srimad
Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada)
Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

DIRETTORE RESPONSABILE:
A. D'Ambrosio  Ali Krsna devi dasi

REDATTRICE:
Parabhakti devi dasi

HANNO COLLABORATO: Ananda Murti devi dasi, bhakta Fausto, bhaktin Giovanna, Gopi Priya devi dasi, bhakta Mauro, bhakta Nicola, bhaktin Nicoletta, Pancaratra dasa, Rama Raghava dasa, Tirtha dasa

AMMINISTRAZIONE:
Nimai Pandita dasa

ABBONAMENTI:
Dananistha devi dasi

PRONUNCIA. La translitterazione dei termini sanscriti contenuti in questa rivista è stata eseguita secondo un metodo adottato internazionalmente. La a si pronuncia a chiusa. La a si pronuncia a, aperta e lunga. La i si pronuncia i lunga. La u si pronuncia u lunga. La j si pronuncia g dolce. La r si pronuncia ri. La s si pronuncia sc (come in scena), altrettanto s ma più sibilante. La h è sempre aspirata. Krsna si pronuncia Krishna (il suono sc è dolce); Caitanya si pronuncia "Ciaitanya".

NOMI SPIRITUALI. I membri dell'I.S.K.CON., l'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna, ricevono uno dei nomi di Krsna o di un Suo grande devoto seguito dal suffisso dasa (dasi per le donne) che significa "servitore". Per esempio il nome Krsna dasa significa "servitore di Krsna".

ABBONAMENTI. Per informazioni sugli abbonamenti scrivere a:
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© Bhaktivedanta Book Trust  Tutti i diritti riservati

RITORNO A KRISHNA  Pubblicazione mensile registrata presso il tribunale di Milano n° 199 del 13/03/89

VOL. 4 N. 11/12 - novembre-dicembre 1992

Bhaktivedanta Book Trust Italia

Strada Bonazza 12  50028 Tavarnelle Val di Pesa - FI

FOTOLITO: F.C.M.  Marcallo Con Casone (MI)

STAMPA: Eurografica - Thiene










NUMERO SPECIALE

INDICE

DIO: A VOI LA SCELTA
Srila Prabhupada ci spiega che ciascuno può scegliere se avvicinarsi a Dio o no, e che questa scelta dipende solo da noi.

ANIMA: ANTIMATERIA ED ETERNITA'
La Bhagavad-gita spiega che cos'è l'anima e la sua relazione con Dio.

VITA: PUO' SORGERE DAL CASO?
La scienza alla luce della conoscenza vedica.

VIVERE DA DEVOTI
Un articolo e tante fotografie per descrivere la vita degli Hare Krsna.

SRIMAD-BHAGAVATAM
Alcuni passi del più antico classico della spiritualità, che rivelano gli insegnamenti basilari sul servizio devozionale, il servizio di amore per Dio.

IL CENONE ALL'INDIANA
Tutte le ricette semplici e pratiche per allestire il cenone perfetto.

LA VERA EDUCAZIONE
Cosa ci aspettiamo dalla scuola di oggi per i nostri figli?

L'OSSERVATORE VEDICO
La questione morale: un argomento di grande attualità che coinvolge tutti.

VEGETARIANESIMO SPIRITUALE
Nutrirsi senza violenza e come ci insegna il Signore.

I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA
Scelta cruciale: controllati per amore o per forza?

LA SUBLIME STORIA DI KRSNA PER BAMBINI
Continua la pubblicazione della versione per bambini dello SrimadBhagavatam.

I DEVOTI DI KRSNA
Le storie di sette devoti per conoscerci meglio.

LA MISSIONE DEGLI HARE KRSNA
Seguendo la millenaria tradizione del vaisnavismo, i devoti si dedicano al Signore.

COME VIVERE FELICI IN MEZZO AL CAOS

LA FESTA DELLA DOMENICA

CENTRI HARE KRSNA IN EUROPA

CANTATE HARE KRSNA E SIATE FELICI



IN COPERTINA: Sri Krsna, la forma originale e suprema di Dio, con Srimati Radharani, la Sua eterna consorte, la personificazione della Sua energia interna di piacere, e le gopi, le Sue devote più care sempre impegnate al Suo servizio.















DIO
A VOI LA SCELTA

Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada,
fondatore acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna,
risponde alle domande di un giornalista del New York Times



Srila Prabhupada: Quando parliamo di Krsna, parliamo di Dio.
Tutti hanno idee molto vaghe su Dio, non c'è nessuno che abbia le idee molto chiare. Per questa ragione Dio scende per mostrare chi è. Se cerchiamo di inventarci qualcosa su Dio, se speculiamo su di Lui, alcuni la penseranno in un modo e altri in un altro. Questi sono i risultati della speculazione. Ma se Dio in Persona viene per mostrarSi così com'è, e parla di Sé, la conoscenza sarà perfetta. Il Movimento Hare Krsna sta divulgando questa conoscenza.
Attraverso la Bhagavad-gita, Dio parla di Sé, delle Sue qualità, della Sua forma, delle Sue attività e della Sua dimora. Dice che, se lo si desidera, si può tornare da Lui, che non c'è alcuna restrizione e che tutti Lo possono raggiungere. La Bhagavad-gita contiene tutte queste informazioni, Dio parla di Sé e Si presenta così com'è. Bisogna solo seguire le Sue istruzioni per capirLo. E quando si comprende Dio, si può tornare da Lui. E' molto semplice. Krsna dice:

janma karma ca me divyam
evam yo vetti tattvatah
tyaktva deham punar janma
naiti mam eti so 'rjuna

"O Arjuna, chi conosce la natura trascendentale della Mia apparizione e delle Mie attività non dovrà più rinascere nel mondo materiale quando lascia il corpo, ma raggiunge la Mia dimora eterna" (Bhagavad-gita 4.9).

Dio c'è, questo è certo. Tutti possono tornare da Lui e vivere una vita eterna, piena di beatitudine e di conoscenza, basta che capiscano questo.
Quando Dio viene di persona, tutti i grandi acarya, la gente intelligente, capisce che è Dio e Lo segue. Se comprendiamo Dio, risolviamo tutti i nostri problemi.
Dato che siamo parti infinitesimali di Dio, siamo qualitativamente uguali a Lui. Dio è eterno, e anche noi siamo eterni.

Dio è pieno di beatitudine, e anche noi siamo pieni di beatitudine. Dio è pieno di conoscenza, e anche noi siamo pieni di conoscenza. Sfortunatamente, però, noi siamo ostacolati da questo corpo materiale. Di conseguenza il nostro problema è quello di uscire dal corpo materiale e riprendere il nostro corpo spirituale. Il nostro corpo spirituale è lì, proprio come quello materiale è sotto la camicia e la giacca. Io, voi, ciascuno di noi siamo una scintilla spirituale, una particella infinitesimale di Dio, e ci troviamo all'interno di un corpo grossolano e di uno sottile. Quando questo particolare corpo grossolano muore, veniamo trasportati dal corpo sottile in un altro corpo grossolano. Questo fenomeno si chiama trasmigrazione dell'anima. E quando alla fine ci liberiamo anche del corpo sottile, ce ne torniamo a casa, torniamo da Dio. E' così facile.
Un essere umano, dunque, dovrebbe tentare di liberarsi del corpo grossolano e di quello sottile, di ottenere un corpo spirituale e di tornare da Dio. Questo dovrebbe essere lo scopo degli sforzi umani.
Non dobbiamo vivere solo come degli animali. Gli animali non possono liberarsi del corpo grossolano e sottile, perché per venirne fuori, bisogna capire chi è Dio. Un animale non può sapere che cos'è Dio, ma un essere umano sì.
Attraverso il corpo umano si ha questa possibilità. La natura ci ha dotati di questo corpo all'unico scopo di comprendere Krsna, ma se lo usiamo solo per attività animali, scenderemo nuovamente nel regno animale.
Giornalista: Quali sono i problemi che incontri cercando di diffondere la tua parola e le tue istruzioni in tutto il mondo?
Srila Prabhupada: Io non diffondo la mia parola, io predico le parole di Krsna. Sta a voi scegliere. Krsna dice di rinunciare al resto e di abbandonarsi a Lui. Come? Lo dice nella Bhagavad-gita:

manmana bhava madbhakto
madyaji mam namaskuru
mam evaisyasi yuktaivam
atmanam matparayanah

"Pensa sempre a Me, diventa Mio devoto, offriMi i tuoi omaggi e adoraMi. Perfettamente assorto in Me, certamente verrai a Me" (B.g. 9.34).

Supponiamo che io sia membro di un partito politico e pensi sempre al signor Rossi, il mio leader: diventerei un sostenitore, dedicato a questa persona. La gente sacrifica la propria vita anche per un semplice uomo politico. E per far vincere il suo partito fa molti sacrifici, pensando sempre alle attività del partito e glorificandolo sempre. Se tutte queste attività vengono indirizzate a Krsna diventano meravigliose. Krsna dice: "Pensa sempre a Me, diventa Mio devoto, offriMi i tuoi omaggi e adoraMi". Dedicandosi a queste attività per Krsna diventiamo coscienti di Krsna. Questo è ciò che insegna il Movimento Hare Krsna.
Noi vi consigliamo di continuare a fare ciò che già state facendo, ma di farlo per Krsna. Non è difficile. Ma se volete amare un cane e diventare un cane nella prossima vita, piuttosto che amare Dio e diventare simile a Lui, sta a voi scegliere. La prigione e l'università sono entrambe aperte a tutti, ma sarete voi con le vostre scelte a determinare il vostro destino futuro. I miei discepoli adorano Dio e la gente li critica, ma se qualcuno adora un cane non viene criticato da nessuno. La società è arrivata a questo punto. Così è follia essere saggi dove regna l'ignoranza.
Giornalista: E per il futuro? Sarà possibile avvicinare più gente alla coscienza di Krsna, espanderla?
Srila Prabhupada: Naturalmente, c'è gente buona e gente cattiva, quelli buoni seguono questo Movimento perché è un buon Movimento. Essere buoni significa non fare sesso illecito, non mangiare carne, non fare uso di droghe, e non giocare d'azzardo o speculare. Chiunque segua questi quattro princìpi è considerato una persona virtuosa. Quindi se uno è virtuoso si può avvicinare al Movimento per la Coscienza di Krsna, e gli altri no. Noi presentiamo regole chiare per diventare buoni, perché, se non si diventa buoni, è impossibile comprendere Dio che è sommamente buono. Prima dobbiamo diventare virtuosi, poi potremo capire Dio. La scelta dipende da noi.
Il futuro è aperto a tutti. Nessuno è escluso. Nessuno dice che una certa classe di uomini sarà buona, e un'altra cattiva. Tutti possono diventare buoni. Se educhiamo bene un bambino diventerà buono, ma, se non lo educhiamo, diventerà un mascalzone. E' il dovere di un padre, di un governo e degli insegnanti far diventare tutti virtuosi. Ma se il governo è cattivo, il padre è cattivo, e sono cattivi gli insegnanti, come farà mai il bambino a essere buono? E i governi, i padri e gli insegnanti sono spesso cattivi, quindi gli uomini crescono cattivi e non ci sono né pace, né prosperità.
Giornalista: E le persone che ti circondano?
Srila Prabhupada: Sono tutte persone virtuose.
Giornalista: Sono tutte persone buone cresciute in una società cattiva?
Srila Prabhupada: Sono cresciuti in una società cattiva, ma hanno scelto di diventare buoni.
Giornalista: E' una cosa predestinata o si può scegliere?
Srila Prabhupada: Si può scegliere. Che cosa vuol dire predestinato? Tu sei qui per libera scelta. Se desideri puoi sederti e parlare con me, se non vuoi puoi andare via. Puoi scegliere liberamente. La libera scelta fa il destino: se agisco in virtù, il mio futuro sarà virtuoso ma se agisco male, il mio futuro sarà cattivo. Questo è il destino.
L'uomo è artefice del proprio destino.
In altre parole il destino del nostro futuro dipende dalle nostre azioni del presente. Questa vita è un'opportunità per migliorare la vita successiva e se agiamo da esseri umani, nella prossima vita torneremo a casa, da Dio. Ma se ci comportiamo da animali, nella prossima vita prenderemo un corpo animale. Tutto qui. Ed è tutto spiegato molto bene nella Bhagavadgita.
La conclusione è che gli esseri umani sono fatti per comprendere Dio. Ma se si spreca il proprio tempo per stare con un cane, lo si fa per scelta. Chi cerca di comprendere un cane anziché Dio, svilupperà tanto attaccamento al cane che sarà un cane nella prossima vita. Ma se si sviluppa attaccamento per Dio, nella prossima vita si diventerà come Lui. Sta a noi scegliere.
Krsna nella Bhagavad-gita (4.11) dice:

ye yatha mam prapadyante
tams tathaiva bhajami aham
mama vartmanuvartante
manusyah partha sarvasah

"Tutti seguono la Mia via in un modo o nell'altro, o figlio di Prtha, e come si abbandonano a Me, in proporzione Io li ricompenso".

Dio è disponibile, e noi possiamo associarci con Lui se lo desideriamo.
Avendo una forma umana abbiamo la facoltà di scegliere, che deriva dalla nostra coscienza, e quindi possiamo utilizzarla. Ci sono tutti gli ingredienti necessari per attraversare l'oceano delle ripetute nascite e morti.
Il corpo umano è una barca molto adatta, e noi abbiamo un buon navigatore, il maestro spirituale. Abbiamo anche il vento favorevole, le istruzioni di Dio.
Quindi dovremmo cogliere l'occasione e attraversare l'oceano delle nascite e delle morti. Ma se non approfittiamo dell'opportunità che abbiamo per risolvere i problemi della vita, è come se ci tagliassimo la gola. E se ti tagli la gola chi ti potrà mai salvare? Noi possiamo dirvi che qui c'è quest'opportunità: coglietela e salvatevi dalla nascita, dalla malattia, dalla vecchiaia e dalla morte.
Ma se voi non volete approfittarne, che cosa possiamo farci?
Giornalista: Perché esiste tutto questo? Perché la sfida, l'illusione?
Srila Prabhupada: Maya significa illusione, tenebre.
Se ti invito a uscire dalle tenebre e a venire alla luce, e tu non vieni, è una sventura. C'è maya e c'è Krsna. Se vuoi rimanere in maya, nell'illusione, nelle tenebre, chi ti può salvare?
Ti posso aiutare dicendoti di non rimanere nelle tenebre, pregandoti di venire alla luce. Ma se desideri restare nelle tenebre, come posso salvarti?
Puoi scegliere: c'è Dio e c'è maya. Se scegli maya, resti nelle tenebre. Che cosa posso farci io, e che cosa può farci Dio? Sei tu che scegli. La scelta dipende solo da te. Hare Krsna.















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Bhagavad-gita così com'è;
Il Libro di Krsna;
Il Nettare della Devozione;
SrimadBhagavatam;
Caitanyacaritamrta;
Srila Prabhupada Lilamrita;
La Cucina degli Hare Krishna;
Prabhupada, un Santo del XX secolo;
Gli Insegnamenti di Sri Caitanya;
Gli Insegnamenti di Kunti Devi;
Gli Insegnamenti di Kapila Deva;
La Scienza della Realizzazione Spirituale;
La Via della Perfezione;
Viaggio Facile Verso Altri Pianeti;
Cibo per la Pace;
Il Nettare delle Istruzioni;
Incontro con il Maestro Spirituale;
La Vita di Sri Caitanya.















ANIMA

ANTIMATERIA ED ETERNITA'

Chi ha la visione spirituale comprende che l'anima è trascendentale, eterna e al di là
delle qualità della materia, sebbene si trovi in contatto con il corpo materiale.



Quando gli scienziati, per la prima volta, hanno ottenuto la scissione di un atomo, la magnitudine e l'intensità dell'energia atomica rilasciata ha stupito il mondo intero.
Se un minuscolo atomo, sottoposto a certe condizioni, rilascia potenti energie, l'anima, che è la forza vitale e il vero sé di tutti gli esseri viventi, in certe condizioni, può manifestare pienamente le energie e le caratteristiche della propria natura originale. Ma nelle normali circostanze del mondo materiale, l'anima ci è invisibile e ignota.
L'anima, conosciuta in sanscrito come atma, essendo molto più sottile della materia, va oltre l'esperienza della morte senza esserne toccata. L'anima non è soggetta alle leggi materiali della nascita, della crescita e dell'invecchiamento. Nella Bhagavad-gita le anime spirituali sono descritte come particelle atomiche di antimateria "immutabili", "indistruttibili", "insolubili", "esistenti ovunque" e "invisibili". Il potere dell'anima di attivare un corpo dopo l'altro, attraverso tante incarnazioni, senza perdere alcuna delle sue caratteristiche originali. Questa è la dimostrazione dei suoi poteri pressoché illimitati.
Così come un fotone (la più piccola particella dell'energia luminosa) del sole è una parte integrante dell'energia del sole, l'affascinante energia dell'anima deriva completamente dalla sua relazione con Dio, l'Anima Suprema. La Bhagavad-gita insegna che l'anima è un'eterno frammento di Krsna.
Queste particelle atomiche, in origine, hanno una relazione con Krsna, proprio come le diverse parti del nostro corpo hanno relazione con il corpo intero. Per esempio la mano non solo trae il proprio sostentamento dal corpo, ma deve anche servire l'intero corpo. Similmente, quando tutte le parti del corpo agiscono per servire il corpo nel suo insieme, il corpo funziona bene e armoniosamente. Dato che l'anima è una parte di Krsna, la sua funzione naturale è di servire Krsna, e quando essa assolve a questa sua funzione, le sue caratteristiche originali gradualmente si manifestano.
L'anima è descritta nelle Scritture Vediche come un'energia marginale, dotata della facoltà di servire o non servire Krsna, Dio. Quando l'anima manifesta il desiderio di non servire Dio, e di agire separatamente da Lui, le sue qualità spirituali naturali, temporaneamente rimangono latenti, a causa della separazione da Krsna. Quando questo accade, l'anima lascia il campo della pura energia spirituale (il mondo spirituale), e sotto l'influenza dell'energia materiale entra in un corpo fisico nel mondo materiale.
La natura originaria dell'anima è caratterizzata da tre qualità: eternità, conoscenza e felicità.
L'anima passa tra milioni di incarnazioni ma in realtà
non muore né nasce mai, e questa è la sua caratteristica di eternità. Questo è il significato della descrizione che Krsna dà dell'anima definendola immortale.
Nella sua originale e intima relazione d'amore con il Signore Supremo che è Onnisciente, l'anima è in contatto diretto con la sorgente di tutta l'intelligenza e la conoscenza, e quindi ha completa conoscenza e consapevolezza. La completa conoscenza è la seconda qualità essenziale dell'anima.
Quando l'anima è unita al Signore attraverso il servizio devozionale, sperimenta in ogni momento un piacere spirituale, un'intensa beatitudine trascendentale che è nettamente superiore a tutte le forme di godimento materiali. Quindi nel suo stato originale l'anima è libera da tutti i problemi fisici e psicologici che l'accompagnano nel mondo materiale, e manifesta completamente la sua terza qualità: la felicità.
Attraverso la conoscenza dell'anima contenuta nella Bhagavad-gita e nelle altre Scritture Vediche, noi, esseri marginali, possiamo imparare come risvegliare gradualmente le qualità originali dell'anima (eternità, conoscenza e felicità) e ristabilire così la nostra eterna relazione con Sri Krsna.















VITA

Può Sorgere Dal Caso?

Fin dai tempi di Newton, la scienza ha sostenuto che tutti i fenomeni possono essere descritti (almeno in linea di principio) in termini di quantità misurabili che possono essere calcolate usando semplici leggi matematiche. Questa premessa, che possiamo chiamare principio del riduzionismo, implica che la realtà è essenzialmente semplice e che gli esseri umani, unicamente mediante il potere delle loro menti e dei loro sensi, possono in definitiva essere in grado di comprendere pienamente la natura e l'origine di tutti i fenomeni dell'universo. Anche se, in primo luogo, il principio del riduzionismo è indubbiamente indimostrabile, esso ha fornito la strategia di base per la ricerca scientifica, e come gli scienziati sono passati da un successo all'altro, così la loro fiducia nell'applicazione universale di questo principio è andata aumentando sempre più.
Eppure, l'accettazione incondizionata del principio del riduzionismo presenta alcune conseguenze estremamente inquietanti. Essa riduce l'universo a un meccanismo che opera secondo leggi matematiche impersonali, e riduce l'essere umano individuale a un complesso sottomeccanismo la cui "volontà" e i cui "sentimenti" corrispondono a niente di più che a modelli d'interazione chimica fra molecole.
Come risultato, valori e norme etiche non possono più essere compresi come principi fondamentali, traenti origine da un creatore trascendentale che definisce lo scopo e il significato ultimi della vita umana. Diventano, invece, semplici strategie per la sopravvivenza che si sono determinate per caso, si sono perpetuate a motivo della loro efficacia in certe circostanze e verranno accantonate per un'inesorabile trasformazione fisica col mutare di tali circostanze. A questo proposito, il fisico Wolfgang Pauli ha predetto: "Noi possiamo arrivare in un futuro non troppo lontano ad un punto in cui le parabole e le immagini delle antiche religioni avranno perso la loro forza persuasiva anche per la persona comune; quando ciò avverrà, temo che tutte le vecchie etiche crolleranno come un castello di carte e che orrori inimmaginabili verranno perpetrati".
Date le gravi implicazioni dell'approccio riduzionistico della scienza moderna, dovremmo esitare ad accettarlo come completamente valido a meno che non fossimo costretti a farlo in base a prove realmente solide. Molti scienziati e filosofi sostengono che tali prove sono già state trovate in grande abbondanza. Eppure un esame ravvicinato delle teorie scientifiche contemporanee rivela che è falso. Anche se gli scienziati hanno indubbiamente fatto importanti scoperte, sono stati troppo frettolosi quando hanno sostenuto di aver dimostrato il loro sistema per la comprensione del mondo basato sul principio del riduzionismo.
Per dare un'idea di che cosa comporti esattamente la supposizione che la vita possa essere emersa da una combinazione fortuita di sostanze chimiche in un brodo ancestrale, cerchiamo di immaginare che questa zuppa coprisse l'intera superficie della Terra per una profondità di un paio di chilometri. Noi divideremo questo volume in cubetti della misura di un angstrom di lato. (Un angstrom è un'unità spettrografica delle dimensioni di un unico atomo d'idrogeno). Poniamo anche che il brodo sia estremamente concentrato, in modo tale che le reazioni abbiano luogo all'interno di ciascun cubo contenuto in esso. Ora, sperando di ottenere il più semplice organismo possibile in grado di riprodursi, lasciamo che le reazioni abbiano luogo un miliardo di volte al secondo in ciascun cubo. E presumiamo inoltre che le reazioni siano proseguite per quattro miliardi e mezzo di anni: l'età presunta della Terra. Gli scienziati Fred Hoyle e Chandra Wickramasinghe (Evolution from Space, New York, Simon and Shuster, 1981) hanno calcolato che la probabilità di ottenere il più semplice sistema in grado di riprodursi mediante una combinazione casuale di molecole si situi nel migliore dei casi intorno all'ordine di 1 su 10 elevato 40000 tentativi. Ma, se per estrema generosità, riduciamo il numero di proteine necessarie da 2.000 a solo 100, la probabilità sarebbe ancora di 1 su 10 elevato 2000.
Se poi aggiungiamo alla nostra ipotetica zuppa primordiale tutte le possibili combinazioni tentate nella quantità di un miliardo per secondo, otteniamo soltanto 10 elevato 74 lanci del dado chimico. Ciò significa che la probabilità di ottenere dalla nostra zuppa il sistema richiesto in grado di riprodursi sarebbe una sola su 10 elevato 1926. E non potremmo aspettarci che ciò accadesse nell'intero corso della storia della terra!
Certo, un giocatore irriducibile potrebbe dire che, per quanto molto improbabile, potrebbe anche succedere per caso. Ma questo impiego della parola caso è completamente privo di significato. Perché un'affermazione circa un evento la cui possibilità di verificarsi è al di sotto dello zero possa avere un significato, dovremmo osservare un certo numero di ripetizioni dell'evento per stabilire un modello statistico. Solo ciò potrebbe consentirci di dire che questo evento ha una probabilità "p" di verificarsi.
Per esempio, noi diciamo che quando gettiamo in aria una moneta c'è una probabilità su due che venga "testa". Questa probabilità è stata accertata osservando il comportamento della moneta in parecchie centinaia di prove. Ora, se avete un evento con una probabilità di uno su un milione, ci vorrebbero centinaia di milioni di prove per stabilire ciò. E se l'evento ha una probabilità calcolata di 1 su 10 elevato 2000, ci vorrebbe un numero di prove molte volte superiore. Il punto fondamentale è questo: ciò che s'intende per una probabilità di 1 su 10 elevato 2000 è che un certo modello statistico corrispondente a tale dato sarà osservato
sulla base dell'elevato numero di prove richieste. Se non sussiste la possibilità di eseguire queste prove (come indubbiamente nel nostro caso), non ha alcun significato dire che un evento avviene con tale estremamente esigua probabilità.
Su questo pianeta, come abbiamo visto, possiamo avere un massimo di 10 elevato 74 prove.
Possiamo anche essere estremamente generosi e concedere agli evoluzionisti chimici che le prove possono aver luogo in zuppe primordiali in tanti pianeti quanti sono gli atomi nell'intero universo: circa 10 elevato 80. Otteniamo allora un enorme totale di 10 elevato 154 tentativi: un numero ancora infinitesimale se paragonato a 10 elevato 2000. La conclusione è semplice. E' insensato parlare dell'origine della vita in termini di caso.
Dire che è avvenuto per caso è esattamente come dire che è avvenuto, e questo lo sappiamo già. Perciò tutto quello che possiamo dire è che la vita è un evento unico e straordinario.















VIVERE DA DEVOTI

di SATSVARUPA DASA GOSVAMI



A causa dei loro abiti inusuali, delle teste rasate degli uomini, dei canti e delle danze e della predica di una filosofia non conosciuta dalla gran parte degli Occidentali, i devoti del Movimento Hare Krsna appaiono strani a molte persone. Malgrado ciò se una persona ha una mentalità aperta può capire che per tanti versi gli Hare Krsna sono come tutti gli altri.
Sotto molti aspetti, il devoto vede però le cose in modo diverso dagli altri, e questa diversa visione del mondo è la cosa più preziosa che il devoto ha da spartire con il resto del mondo.
Vivere in Coscienza di Krsna significa vivere con la costante consapevolezza della presenza del Signore, senz'altro una cosa che vale la pena di dividere con gli altri.
Secondo le Scritture Vediche e le realizzazioni dei santi, attraverso la storia, tutti sono all'origine coscienti di Dio, o coscienti di Krsna, ma nel mondo materiale, la maggior parte di noi ha perso questa consapevolezza. Un devoto è come tutti gli altri, eccetto il fatto che, avendo dedicato corpo, mente e parole a Dio, sta sperimentando uno stato di coscienza trascendentale.
Quando penso alla mia vita prima dell'incontro con il mio maestro spirituale, e prima di avere ricevuto i suoi insegnamenti sul servizio devozionale, penso che il mio passato sarebbe stato migliore, più felice, se io avessi cantato il mantra Hare Krsna e mi fossi impegnato in servizio devozionale. Sarei stato sollevato da molte delle mie ansie. Avrei potuto usare meglio anni che invece sono andati sprecati. Avrei potuto evitare cose che ora capisco essere state dannose per me e per gli altri. Paragonando la mia vita di adesso con la mia vita di allora, vorrei testimoniare che la mia vita ora è incommensurabilmente migliore. Il desiderio che sento di comunicare questo anche agli altri non è solo il risultato delle istruzioni delle Scritture, ma anche la mia esperienza personale dei benefici della vita spirituale.
Ecco qualche esempio di cosa significhi vivere una vita cosciente di Dio.
1. Quando un devoto compie azioni ordinarie come bere acqua o guardare la luce del sole è consapevole della presenza di Dio. Nella Bhagavadgita "Io sono il sapore dell'acqua", "Io sono la luce del sole". Quando un devoto beve dell'acqua è quindi consapevole che l'acqua è energia di Sri Krsna e il puro sapore dell'acqua gli ricorda Dio. E dato che la concezione che il devoto ha di Dio è personale, egli ringrazia il Signore che soddisfa la sua sete. Quando il devoto guarda il sole nel cielo ne ricorda la fonte, capendo che solo l'Essere Supremo può creare una simile quantità di energia. Queste sono pratiche molto semplici per ricordare Dio, ma se le si adottano, possono avere grandi effetti.
2. Un devoto ha una visione equanime basata sulla comprensione spirituale. Quando vede esseri umani in diverse posizioni sociali, ricchi e poveri, colti e incolti, li vede con equanimità, perché vede all'interno di ogni essere umano (e anche all'interno di forme di vita meno evolute) l'anima spirituale eterna. I filosofi materialisti hanno cercato di raggiungere una visione equanime con metodi arbitrari, ma a meno che non si arrivi a capire l'uguaglianza sulla base di una visione spirituale, ci saranno sempre conflitti di interessi. Tentativi di rendere uguali sessi, razze, e tentativi di estendere i sentimenti umani agli animali, trovano più successo non se sono fini a se stessi ma se sono la conseguenza della realizzazione spirituale della Coscienza di Dio.
3. Un devoto vede che la vita è temporanea. Sa che il proprio corpo, la propria
famiglia, gli interessi mondani e anche il mondo in sé non sono permanenti. Quindi egli evita la frustrazione che deriva dal tentativo di godere di cose temporanee e miserabili. Mentre vive pacificamente in questo mondo egli cerca di mantenere le proprie necessità materiali a un livello moderato, concentrando le energie verso la consapevolezza di Dio e la realizzazione spirituale.
"Sono felice che ti vada bene" potrebbe dire un non devoto "ma questo non significa che funzioni anche per me. Mi farebbe piacere che tu non dicessi che la tua è l'unica strada per la felicità. Lasciamo che ciascuno trovi la propria strada personale".
A questa dichiarazione vorrei rispondere prima di tutto che in effetti ognuno di noi è una persona con libero arbitrio e scelte individuali; quindi può seguire o no la Coscienza di Krsna.
Ma in ultima analisi tutte le strade devono essere valutate dal loro stato di Coscienza di Dio, presente in modo determinante nella vita dei devoti di Krsna. Non si può neppure cominciare la vita spirituale senza riconoscere l'autorità di un essere supremo, il Controllore Supremo che è l'origine di tutto.
Noi possiamo seguire le Sue leggi o disobbedirle, ma in ogni caso saremo sotto il Suo controllo. Il devoto cosciente di Dio riconosce le leggi del Signore e le segue.
Il modo, invece, in cui si dovrebbe servire Dio, può variare tante volte quanti sono gli esseri viventi: si può servire Krsna essendo un professionista, un monaco con la testa rasata, un uomo d'affari, un operaio, o in qualsiasi situazione ci si trovi e attraverso qualsiasi tendenza si sviluppi per esprimersi. Ma si deve capire che, indipendentemente dal ruolo che si ha, solo conoscendo, servendo e amando Dio si può pienamente realizzare il proprio potenziale umano.
Cercando di spiegare che cosa significhi essere un Hare Krsna so di non avere trasmesso pienamente questa esperienza straordinaria.
Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada ha dato una descrizione completa della Coscienza di Krsna in tutti i suoi libri, ma dice anche che per comprendere davvero la Coscienza di Krsna, bisogna provarla. Quindi noi invitiamo tutti a cantare i Santi Nomi di Dio, ad ascoltare la filosofia della Coscienza di Krsna, e a venire a trovare i devoti.
Se invece si cerca di giudicare o analizzare la Coscienza di Krsna da lontano il tentativo sarà come cercare di gustare il sapore del miele assaggiando l'esterno del barattolo. Socrate diceva che non vale la pena di vivere una vita non sperimentata a pieno.
E dovendo scegliere tra diversi tipi di vita si dovrebbe sicuramente prendere in seria considerazione l'esperienza e la filosofia della vita cosciente di Krsna.





figure:

Nelle foto di queste pagine vedrete alcune scene della vita degli Hare Krsna in Europa, come e dove hanno scelto di vivere, cosa fanno e come lo fanno. Qui sotto per esempio c'è la fattoria dei devoti in Svizzera: per i devoti è importante riscoprire i valori più veri della vita e cercare di unire all'impegno spirituale una vita semplice e sana. Sotto a destra una devota prepara dei vasi di fiori per adornare il tempio del Bhaktivedanta Manor, la comunità nelle campagne vicino a Londra. Per i bambini c'è sempre un occhio di riguardo fra gli Hare Krsna: dall'educazione che riceveranno dipenderà il loro futuro di persone civili e felici.
La mucca è come una mamma per tutti noi, perché ci dà il latte tutti i giorni come la madre più affettuosa fa con i suoi bambini. Per questo, secondo la tradizione dei Veda, tutte le mucche vengono curate con affetto e vivono felici insieme ai devoti.
Nella foto qui sotto, ci sono le forme di Krsna e Radharani, la Sua eterna consorte, che si adorano nel tempio. L'adorazione di queste forme aiuta i devoti a sviluppare un sentimento servizievole nei confronti del Signore.
In basso a sinistra il Bhaktivedanta Manor in Inghilterra, e in alto a destra Radhadesa, il Castello nelle Ardenne (Belgio) ristrutturato dai devoti. Qui gli Hare Krsna, oltre alle loro abituali attività, ospitano ogni giorno centinaia di turisti attratti sia dal fascino dell'antico maniero, sia dalla fama di Krsna e dei Suoi devoti.
In basso a destra ancora bambini. E' essenziale la cura che i genitori, gli insegnanti e tutti dedicano ai più piccoli che devono crescere in un'atmosfera piena di amore.
Anche il bue, oltre alla mucca, trova il suo posto dai devoti: sentendosi utile è di grande aiuto per il lavoro dei campi
Nei templi di Krsna i devoti cercano di creare sempre un'atmosfera piacevole e serena per il piacere del Signore e per accogliere gli ospiti che Lo vanno a conoscere e visitare. Per quanto possibile i templi sono sempre in campagna, ma non lontano da grandi città in modo che si unisca alla bellezza del posto la comodità per i visitatori. Qui a sinistra Prabhupada Desh, devoti e amici al tempio di Albettone, vicino a Vicenza. A destra il tempio di Nuova Vraja Mandala in Spagna e la terrazza dove le devote preparano delle decorazioni per le murti. In alto nella pagina accanto una mistica immagine delle funzioni nel tempio di Nrsimha Ksetra in Germania.
In alto a destra un devoto che traduce i libri di Srila Prabhupada; sotto a sinistra un banchetto al tempio: i devoti si impegnano, ciascuno secondo le proprie capacità, in varie attività per diffondere il messaggio di Krsna.
















Scritture Vediche

SRIMADBHAGAVATAM

Gli Insegnamenti Di Prahlada Maharaja

La storia, da cui abbiamo tratto questi versi, è la storia di Prahlada Maharaja, bambino santo nato in una famiglia di tiranni, e sempre protetto da Krsna per la sua devozione. Questa storia è narrata nel VII canto dello Srimad-Bhagavatam, il grande classico della spiritualità scritto cinquemila anni fà da Krsna Dvaipayana Vyasa, tradotto dall'originale sanscrito da Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada. Lo SrimadBhagavatam, l'essenza di tutte le Scritture Vediche, è la scienza spirituale che ci permette di conoscere non solo la sorgente ultima di ogni cosa, l'Essere Supremo, ma anche la relazione che ci unisce a Lui, e spiega che il nostro dovere è di agire per migliorare la società umana in base a questa conoscenza infallibile. Chi fosse interessato all'intera opera può contattare la Bhaktivedanta Book Trust Italia.



Sebbene fosse un'anima pienamente realizzata, il piccolo Prahlada era nato nella famiglia demoniaca di Hiranyakasipu, re crudele e spietato che, grazie ai poteri acquisiti con durissime austerità, aveva ottenuto il dominio su tutti gli esseri dell'universo. Quando Hiranyakasipu si rese conto che il figlio non avrebbe seguito le sue orme, cominciò a perseguitarlo nei modi più spietati. Ma Prahlada Maharaja aveva ricevuto la perfetta conoscenza sul servizio devozionale dal suo maestro spirituale, Narada Muni, quando ancora si trovava nel grembo della madre, il che aveva reso la sua fede così forte e incrollabile che niente e nessuno fu in grado di incrinare la sua determinazione nel servire il Signore.
Hiranyakasipu affidò allora il bambino ai due insegnanti materialisti atei Sanda e Amarka.
Sanda e Amarka rimproverarono e minacciarono il loro discepolo in vari modi e cominciarono a istruirlo sui doveri mondani, dello sviluppo economico e della gratificazione dei sensi. Ma Prahlada Maharaja rimaneva determinato nella propria convinzione di servire il Signore e durante le ore di riposo cominciò a spiegare ai suoi compagni di scuola la futilità del modo di vita dei materialisti, e con molta dolcezza li istruiva sulla vita spirituale.

Prahlada Maharaja disse:
Una persona dotata di sufficiente intelligenza dovrebbe usare il proprio corpo umano fin dalla più tenera infanzia per praticare le attività del servizio devozionale lasciando
ogni altra occupazione. Avere un corpo umano è una cosa molto rara, e sebbene esso sia temporaneo come gli altri corpi, assume un'importanza particolare perché permette di compiere il servizio devozionale. Quindi, finché si trova nel mondo materiale, chi è in grado di discernere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, deve sforzarsi di raggiungere l'obbiettivo più alto della vita approfittando della robustezza del proprio corpo, senza aspettare di essere ostacolato dal decadimento della vecchiaia. La durata massima della vita di un essere umano è di cento anni, ma per un uomo che non controlla i sensi, metà di questi anni sono completamente perduti durante la notte trascorsa a dormire per dodici ore, immersi nell'ignoranza.
Dieci anni se ne vanno nella prima infanzia, quando l'essere è immerso nella confusione. Altri trascorrono nel gioco e nel divertimento durante l'adolescenza. Così si sono consumati vent'anni. Similmente altri vent'anni trascorrono inutilmente nel corso della vecchiaia, quando il corpo è invalido, incapace di compiere perfino attività materiali. L'uomo incapace di controllare la mente e i sensi sarà sempre più attratto dalla vita di famiglia a causa degli insaziabili desideri di lussuria e di una profonda illusione. Nella vita di una persona così sciocca, anche gli anni che restano sono perduti, perché nemmeno in questo periodo egli potrà impegnarsi nel servizio devozionale. Ama il denaro tanto da considerarlo più dolce del miele. Chi può dunque lasciare il desiderio di accumulare denaro, soprattutto nella vita di famiglia? Un uomo troppo attaccato non capisce che sta sprecando la propria preziosa vita per provvedere ai bisogni della famiglia. Non riesce nemmeno a capire che lo scopo della vita umana, adatta a realizzare la Verità Assoluta, viene sottilmente alterato. Egli veglia però con grande attenzione che non venga perso neppure un centesimo a causa di una cattiva amministrazione. Sebbene una persona attaccata all'esistenza materiale continui a subire i tre tipi di sofferenza, non riesce mai a raggiungere il disgusto per l'esistenza materiale.
Se una persona troppo attaccata ai doveri familiari non è capace di controllare i sensi, nel più profondo del cuore medita sempre sul modo di accumulare denaro. Sebbene sappia che chiunque si impadronisca delle ricchezze altrui sarà punito dalle leggi dello Stato, e, dopo la morte, dalle leggi del Signore, continua a ingannare gli altri per guadagnare denaro. In questo mondo materiale, anche coloro che sembrano molto colti hanno la tendenza a pensare: "Questo è mio e quello è per gli altri". Così gli uomini si impegnano sempre per assicurare ai loro familiari il necessario per vivere, rimanendo nella limitata concezione della vita familiare, proprio come cani e gatti privi di educazione. Non sono in grado di praticare la conoscenza spirituale, sono invece sempre confusi e sopraffatti dall'ignoranza. Cari amici, una persona priva della coscienza di Dio, la Persona Suprema, mai e in nessun luogo è stata capace di liberarsi dai legami materiali; anzi coloro che sono privi della conoscenza del Signore, schiavi del piacere dei sensi, sono legati ai piaceri della materia e hanno come unico obbiettivo le donne.
Dio, la Persona Suprema, Krsna, è l'Anima Suprema originale, padre di tutti gli esseri. Perciò, bambini o vecchi, non troveremo ostacoli nel soddisfarLo e adorarLo in qualsiasi situazione. La relazione tra gli esseri viventi e Dio, la Persona Suprema, è una realtà, quindi non è difficile soddisfare il Signore.
Perciò, cari giovani amici, vi prego, agite in modo tale da soddisfare il Signore Supremo, che trascende ogni conoscenza materiale. Abbandonate la vostra natura demoniaca e agite liberi dall'inimicizia o dalla dualità. Mostrate la vostra misericordia a tutti gli esseri viventi, illuminandoli sul servizio devozionale e diventando così i loro benefattori.



Canto VII

Capitolo 5


VERSI 2324

sriprahrada uvaca
sravanam kirtanam visnoh
smaranam padasevanam
arcanam vandanam dasyam
sakhyam atmanivedanam

iti pumsarpita visnau
bhaktis cen navalaksana
kriyeta bhagavaty addha
tan manye 'dhitam uttamam



TRADUZIONE

Ascoltare e cantare il Santo Nome trascendentale, la forma, le qualità, i divertimenti di Sri Visnu e ciò che Lo circonda, ricordare ogni cosa, servire i piedi di loto del Signore, offrire al Signore una rispettosa adorazione con sedici oggetti differenti, offrire preghiere al Signore, diventare Suo servitore, considerare il Signore come il proprio migliore amico, e sottomettere ogni cosa a Lui (in altri termini servirLo con il corpo, la mente e le parole), questi nove metodi sono considerati puro servizio devozionale. Colui che ha dedicato la propria vita al servizio di Krsna mediante questi nove metodi, dev'essere considerato la persona più colta perché ha raggiunto la perfetta conoscenza.

I nove diversi metodi spiegati da Prahlada Maharaja, che li aveva appresi da Narada Muni, possono non essere tutti necessari per il compimento del servizio devozionale; se un devoto compie senza deviare uno soltanto di questi nove metodi, può ottenere la misericordia di Dio, la Persona Suprema.
Talvolta, nel compiere uno di questi metodi si trovano tracce degli altri metodi, il che non è contraddittorio per il devoto. Dedicarsi a uno di questi nove metodi (navalaksana) è sufficiente, perché ogni metodo contiene gli altri otto. Ora parleremo di questi nove diversi metodi.
1) Sravanam. Ascoltare il Santo Nome del Signore è l'inizio del servizio devozionale. Sebbene ciascuno dei nove metodi sia sufficiente, nell'ordine cronologico l'ascolto del Santo Nome del Signore rappresenta l'inizio. Infatti l'ascolto è essenziale. Come spiega Sri Caitanya Mahaprabhu, cantando il Santo Nome del Signore ci si purifica dalla concezione materiale dell'esistenza dovuta all'impura influenza della natura materiale. Così si arriva al livello di comprensione personale del Signore. Dopodiché si possono realizzare le Sue qualità trascendentali, i Suoi compagni, ciò che Lo circonda, e ciò che a Lui si riferisce. Il Signore ha innumerevoli forme e nomi, e i devoti possono meditare su una forma particolare, e cantare il Santo Nome a seconda della loro tendenza. Poiché Krsna è la forma originale del Signore, la cosa migliore è ascoltare le glorie di Sri Krsna da un devoto realizzato che è particolarmente attratto dalla forma di Sri Krsna. Senza ascoltare il Santo Nome e tutto ciò che riguarda il Signore, non sarà possibile capire chiaramente gli altri metodi del Servizio devozionale. Se una persona invece è così fortunata da poter ascoltare le parole dei devoti realizzati, raggiungerà facilmente il successo sulla via del servizio devozionale. Se invece non si presenta un'occasione così favorevole, egli canta e ascolta da solo il Santo Nome del Signore. L'ascolto del Santo Nome, della forma e delle qualità del Signore è dunque essenziale.
2) Kirtanam. Il Canto del Santo Nome. Chiunque può compiere facilmente questa glorificazione trascendentale, non è richiesto alcun requisito speciale (cultura, possibilità economiche o fisiche), tutti possono trarre beneficio dal canto del Santo Nome. Le Scritture Vediche ci spiegano che in questa era, il kaliyuga, la gente in genere vive poco, ha abitudini deplorevoli e non pratica attività spirituali. Inoltre tutti sono sempre oppressi dalle condizioni materiali e sono, in maggioranza, sfortunati. Date le circostanze non è possibile dedicarsi ad altri metodi come i sacrifici, la carità, grandi austerità e così via. Perciò è raccomandato: "In questa era di discordia e ipocrisia, l'unico modo per liberarsi è cantare il Santo Nome del Signore".
Non ci sono rigide regole per cantare i Santi Nomi, ma non bisogna inventare forme diverse di canto, ma piuttosto aderire seriamente al canto del Santo Nome, così com'è raccomandato dalle Scritture: hare krsna hare krsna krsna krsna hare hare hare rama hare rama rama rama hare hare
Questo metodo, particolarmente efficace in quest'era, deve essere adottato come metodo principale per avanzare nella vita spirituale anche da chi può dedicarsi anche ad altri metodi.
3) Smaranam. Ricordarsi del Signore. Attraverso le diverse attività del servizio devozionale, cerchiamo di diventare coscienti della presenza del Signore. In questo modo si può fissare la propria mente sulla forma, le qualità, le attività del Signore e dei Suoi devoti, e distaccarla da impegni materiali. Ricordare sempre Krsna e non dimenticarLo mai è uno degli obbiettivi essenziali e fondamentali del servizio devozionale, ed è la regola che permea tutte le altre regole.
4) Padasevanam. Servire i piedi di loto del Signore. Pensando costantemente ai piedi di loto del Signore si raggiunge la perfezione del ricordo. Questo metodo include altri metodi: per esempio vedere la forma del Signore nel tempio, visitare i luoghi santi, bagnarsi nei fiumi santi e offrire servizio ai puri devoti. Tutte queste pratiche di pada sevanam ci aiutano a fare progressi nella vita spirituale.
5) Arcanam. L'adorazione. Si raccomanda che tutti i devoti iniziati adorino le divinità nel tempio. La via dell'adorazione delle divinità è particolarmente raccomandata ai devoti che vivono in famiglia, e che di conseguenza sono impegnati in attività materiali per il mantenimento. Il beneficio che si ottiene particolarmente con l'arcanam è quello di tenersi sempre puri e puliti, e mantenersi fissi nel servizio devozionale, perché è necessario seguire con precisione tutte le regole, seguendo le istruzioni del maestro spirituale. In realtà, anche se il canto del Santo Nome è sufficiente per farci progredire nella vita spirituale, fino al livello dell'amore per Dio, siamo comunque sempre soggetti alla contaminazione, dato che possediamo un corpo materiale. Bisogna dunque approfittare regolarmente sia dell'uno che
dell'altro metodo. Chi non può impegnarsi direttamente in quest'attività, deve almeno assistere a questa adorazione, e potrà così ottenere egualmente successo.
6) Vandanam. Offrire preghiere al Signore. Il Signore possiede illimitate qualità e opulenze trascendentali, e chi si sente ispirato dalle qualità del Signore si rivolge a Lui con diversi tipi di preghiere. Possiamo ringraziarLo, possiamo glorificarLo, chiederGli qualcosa o anche semplicemente offrirGli i nostri omaggi. Quest'attività può essere fatta sempre e ovunque, ed è considerata uno dei nove metodi del servizio al Signore.
7) Dasyam. Assistere il Signore come servitori. Quando una persona realizza di essere un eterno servitore di Krsna, impegnandosi nella missione del Signore può liberare se stesso e gli altri dall'esistenza materiale. Bisogna sempre pensare di essere eterni servitori di Krsna, perché questa è la nostra vera identità, e quindi cercare sempre di impegnare energie, tempo e denaro, per la missione del Signore in questo mondo materiale, che è la predica del suo messaggio.
8) Sakhyam. Essere amici del Signore. Nelle Scritture Vediche c'è la seguente affermazione: "O mio Signore, o Persona Suprema, e amico eterno, sebbene Tu sia completo nella Tua felicità e conoscenza, sei diventato amico degli abitanti di Vrndavana. Quanto sono fortunati questi devoti!" Si tratta dell'adorazione del Signore nel rapporto di amicizia. In questo stadio, il devoto accetta Dio, la Persona Suprema, come amico. Quando un devoto, a causa del lungo servizio al Signore, purifica il proprio cuore, si manifesta in lui l'amore spontaneo per Dio, e così può servirLo come un amico.
9) Atmanivedanam. Abbandonarsi completamente al Signore. Atmanivedanam è lo stadio in cui non si hanno altre motivazioni che quella di servire il Signore, sottomettendo a Lui corpo, mente e parole, e compiendo soltanto attività che possono soddisfare Dio, la Persona Suprema. Arrendersi a Lui è lo scopo ultimo della vita umana, il cui successo dipende da quanto si è dedicata la propria anima al Signore.

Dopo aver ascoltato gli insegnamenti di Prahlada Maharaja, i suoi compagni gli chiesero come fosse diventato così colto ed elevato. Egli spiegò che aveva ricevuto questa conoscenza quando era nel grembo della madre dal grande santo Narada, e che ogni uomo ha il dovere di prendere rifugio in un puro devoto del Signore, per diventare degno di capire la Coscienza di Krsna. Indipendentemente dalla condizione materiale in cui ci troviamo, tutti possiamo raggiungere questa perfezione. Il servizio devozionale non dipende dalle attività o dalle qualifiche materiali, dalle austerità, dalle penitenze, dallo yoga mistico o dalla virtù. Anche senza questi beni si può ottenere il servizio devozionale grazie alla misericordia di un puro devoto.















La Festa
della
Domenica

tutte le domeniche pomeriggio nei centri hare krsna

Se vuoi conoscere Krsna e i Suoi devoti vieni a una festa speciale, aperta
a tutti, con canti, danze, conferenze, spettacoli, cultura, yoga, filosofia
e cucina. A tutti sarà offerta una deliziosa cena vegetariana!

In tutti i centri Hare Krsna: Asti  Roatto  Frazione Valle Reale 20  Tel.(0141)938406 /Bergamo  Villaggio Hare Krishna  Da Medolago Strada per Terno d'Isola  Chignolo d'Isola  Tel.(035)490706 / Bologna  Bentivoglio  Via Ramo Barchetta 2  Castagnolo Minore  Tel.(051)863924 / Catania Centro Culturale Govinda  Via San Nicolò al Borgo 28  Tel.(095)552252 /Firenze  Villa Vrindavana  Via Scopeti 108  San Casciano in Val di Pesa  Tel.(055)820054 / Milano  Govinda  Via Valpetrosa 3/5  Tel. (02)862417 / Napoli  Via Vesuvio 33/35  Ercolano  Tel.(081)7390398 / Roma  Via Tor Tre Teste 142  Tel.(06)262913 / Roma  Nepi  Sri Gaura Mandala  Via Mazzanese Km 0,700 (dalla Cassia uscita Calcata)  Pian del Pavone (Viterbo)  Tel.(0761)527038 / Vicenza Prabhupada Desh  Via Roma 9  Albettone  Tel.(0444)790573 / Svizzera Italiana  Bellinzona - Fattoria Nandagrama  Contone  Tel.(004192)622747

E a casa dei devoti: Brescia  Hare Krishna Club  Tel.(030)2400995 / Brescia  Manerba del Garda - Ristorante Govinda  Tel. (0365)552089 / Cagliari  Ristorante Govindaji  Tel. (070)654435 / Cagliari Quartu Sant'Elena  Padmanabha e Lalita Madhava  Tel.(070)827339 / Genova  Dayanidhi e Nandi Mukhi Tel.(010)389182 / Macerata  Belforte del Chienti  Mahavakya e Divya Katha  Tel. (0733)951102 / Palermo Bhagavatamrta e Sarva Laksmi  Tel. (091)6700385 / Pisa  Perignano  Matsya Avatara e Manupatni - Tel.(0587)616194 / Pistoia  Drthiman e Gandiva Tel.(0573)424535 / Rimini  Priyavrata e Asthasakhi  Tel. (0541)747820 / Roma  Riano  Mukundananda e Anubhava  Tel.(06)9081039 / Savona  Finale Ligure - Padma Purana e Acintya  Tel.(019)695284 / Terni  Tridandi e Lila Vilasini  Tel. (0744)305129 / Varese - Arcumeggia  Narayana e Govinda Mohini  Tel.(0332)624081















IL CENONE ALL'INDIANA

di KURMA DASA



Il menù di questo numero di Ritorno a Krishna è completamente indiano, ed è adatto per un'occasione speciale, un cenone o una festa. L'importante è non farsi intimidire da queste ricette: se si seguono attentamente le istruzioni, sarà facile preparare tutto perfettamente. Inoltre non è affatto indispensabile disporre di tutte le spezie elencate: queste ricette si possono benissimo realizzare anche senza tutte le spezie, e se non apprezzate i sapori piccanti, potrete abolire i peperoncini. In ogni caso, se desideraste procurarvi delle spezie che non trovate facilmente nei negozi sotto casa, telefonate al centro Hare Krsna più vicino a casa vostra (guardate l'elenco a pag. XX).



RISO ROYALE ALLA BENGALESE
PUSHPANNA

1 tazza e mezzo di riso basmati o altro; 2 ml di
fili di zafferano o 2 bustine di zafferano; 20 ml di latte caldo; 750 ml di acqua; 10 ml di sale, 15 ml di noce moscata; 60 ml di ghi o olio; 60 ml di anacardi; 60 ml di mandorle; 60 ml di uvetta; 5 ml di semi di finocchio; 1 bastoncino di cannella di cm 2,5; 5 ml di semi di cumino; 6 bacche di cardamomo pestate; 6 chiodi di garofano; 5 ml di pepe nero macinato; 2 ml di peperoncino di cayenna macinato; 2 ml di asafetida gialla in polvere; 40 ml di noce di cocco grattugiata; 60 ml di piselli lessati; 60 ml di zucchero integrale; 1,5 l di latte intero per il panir; ghi o olio per friggere il panir

1) Mettete il latte sul fuoco e quando bolle aggiungetevi il succo di un limone. Scolate in un setaccio ricoperto con un panno fine, sciacquate con abbondante acqua fredda e lasciate scolare sotto a un peso per un ora. Tagliate questa forma di panir in cubetti di circa mezzo centimetro di lato e friggeteli in ghi bollente fino a che avranno un bel colore dorato.
2) Lavate, scolate e fate asciugare il riso.

3) Fate macerare lo zafferano nel latte caldo per cinque minuti.
4) Portate a ebollizione a fuoco moderato, in una casseruola, l'acqua e il latte con lo zafferano, la noce moscata e il sale.
5) Riscaldate metà del ghi in una pentola, su un fuoco moderato e fate rosolare gli anacardi e le mandorle tostate; spostateli da una parte della pentola e fate soffriggere dall'altra l'uvetta fino a che si gonfierà. Mettete tutto in una terrina.
6) Scaldate a fuoco lento metà del ghi rimasto nella stessa pentola, tostate il riso per 2 o 3 minuti e versate l'acqua bollente. Mescolate, alzate la fiamma per portare l'acqua a ebollizione e riabbassate subito. Chiudete con un buon coperchio e senza più mescolare lasciate che il riso cuocia per circa 15/20 minuti finché avrà assorbito tutta l'acqua. Togliete dal fuoco e lasciate riposare coperto per altri 5 minuti. 7) Nel frattempo mettete in una padella con il fondo pesante il ghi rimasto e fate soffriggere il finocchio, la cannella, il cumino, il cardamomo e i chiodi di garofano per un minuto. Aggiungete il pepe nero, la cayenna, l'asafetida e il cocco (possibilmente fresco). Soffriggete ancora un minuto e aggiungete poi i piselli, lo zucchero, il panir fritto, gli anacardi, le mandorle e le uvette. Togliete dal fuoco. 8) Unite il riso agli altri ingredienti con delicatezza e servite ben caldo.







PANE SOFFIATO
PURI

250 ml di farina bianca; 250 ml di farina integrale; 2 ml di sale; 40 ml di ghi o di burro fuso; 165 ml di acqua tiepida (o quanto basta); abbondante ghi o olio per friggere
1) Mettete la farina e il sale in una terrina e amalgamate il ghi finché avrete una massa grezza. Aggiungete gradualmente l'acqua impastando fino a che otterrete un impasto di media consistenza. Su un piano lavorate l'impasto per 5/10 minuti finché sarà elastico, poi copritelo con una ciotola rovesciata e lasciatelo riposare da mezz'ora a tre ore.
2) Lavorate l'impasto per un minuto ancora e dividetelo poi in 16 parti, fate delle palline e copritele con un panno umido.
3) Preriscaldate il ghi per friggere in una pentola abbastanza profonda, a fuoco lento. Nel frattempo stendete tutte le palline in dischi del diametro di 11/12 cm. Quando il ghi sarà abbastanza caldo (circa 185°), con attenzione, evitando che il puri si pieghi, appoggiatelo sul ghi bollente. Dopo essere affondato, tornerà immediatamente in superficie. Con il dorso di un cucchiaio spingetelo delicatamente sotto la superficie del ghi e lasciate che si gonfi come un palloncino. Dopo qualche secondo giratelo e friggete anche l'altra parte finché sarà dorata. Toglietelo con la schiumarola e lasciatelo scolare in un colino. Servite i puri al più presto, ma se è necessario aspettare metteteli nel forno appena caldo.







CAVOLFIORI E PATATE SUPREME
GOBI ALU BHAJA

2 patate grandi e farinose tagliate in cubetti di 2,5 cm; ghi o olio per friggere; 1 cavolfiore medio diviso a cimette; 1 ml di pepe nero macinato grosso; 2 ml di zenzero in polvere; 2 ml di curcuma; 1 ml di peperoncino di cayenna macinato; 5 ml di sale; 250 ml di yogurt intero o panna acida a temperatura ambiente; 20 ml di prezzemolo o coriandolo fresco tritato;
1) Sciacquate le patate, sbucciatele, asciugatele bene e tagliatele.
2) Riscaldate abbastanza ghi per friggere, in una pentola profonda, fino a 190° circa. Friggete le patate finché saranno dorate per 8/10 minuti (magari in due volte). Toglietele e scolatele bene. Friggete ora il cavolfiore finché sarà dorato. Toglietelo e scolatelo bene.
3) Quando tutte le verdure saranno fritte e scolate ma ancora calde, mettetele in una grande terrina e aggiungete le spezie, il sale e lo yogurt. Aggiungete infine il prezzemolo fresco e servite subito. Nel caso in cui non possiate servire subito, riscaldate le verdure nel forno e aggiungete lo yogurt e il prezzemolo al momento.







STUFATO DI SPINACI,
MELANZANE, POMODORI E CECI

60 ml di ghi (o olio); 20 ml di zenzero fresco tritato; 2 peperoncini verdi piccanti, privati dei semi e tritati; 5 ml di semi di cumino; 2 ml di semi di mostarda nera; 10 foglie di curry secche; 1 ml di asafetida gialla in polvere; 1 melanzana tagliata a cubetti di 1,25 cm; 4 pomodori sbucciati e tagliati a cubetti di 1,25 cm; 450 g di spinaci lavati e tagliati; 5 ml di curcuma; 7 ml di sale; 500 ml di ceci bolliti e scolati; 7 ml di zucchero grezzo; 5 ml di succo di limone
1) Riscaldate il ghi in una casseruola a fuoco lento. Quando sarà caldo mettete lo zenzero, i peperoncini, il cumino e la mostarda. Quando i semi di mostarda cominceranno a scoppiettare, aggiungete le foglie di curry, l'asafetida e la melanzana a cubetti. Fate soffriggere tutto per una decina di minuti, finché le melanzane si saranno un po' ammorbidite.
2) Aggiungete i pomodori, gli spinaci, la curcuma e il sale. Coprite la pentola, ma non completamente e lasciate la fiamma al minimo. Cuocete, mescolando ogni tanto, finché le melanzane saranno tenere e gli spinaci appassiti. Unite poi i ceci già cotti e fate cuocere per altri 5 minuti. Aggiungete infine lo zucchero e il limone e servite caldissimo.







INSALATA ALLO YOGURT
RAITA

500 ml di yogurt intero; 85 ml di pomodori tagliati; 85 ml di piselli freschi crudi; 85 ml di ravanelli tagliati; 85 ml di peperone rosso tagliato a pezzetti; 85 ml di cetrioli tagliati; 85 ml di sedano bianco a pezzetti; 20 ml di semi di cumino; 5 ml di semi di finocchio; 2 ml di sale; 1 ml di pepe nero schiacciato; 40 ml di prezzemolo o coriandolo fresco tritato
1) Sbattete forte lo yogurt finché sarà ben cremoso, e aggiungetevi tutte le verdure.
2) Rosolate, senza grassi, i semi di cumino e di finocchio in un pentolino finché saranno piuttosto scuri. Macinateli poi in un macinino da caffè o schiacciateli. Aggiungete le spezie all'insalata e condite con sale e pepe e prezzemolo. Lasciate al fresco prima di servire.







CHUTNEY DI ANANAS

60 ml di ghi; 10 ml di semi di cumino; 4 peperoncini rossi secchi (o una quantità a piacere); I ananas grande e maturo pulito e tagliato a cubetti di 1,25 cm; 2 ml di cannella in polvere; 2 ml di chiodi di garofano macinati; 165 ml di zucchero integrale; 85 ml di uvetta
1) Riscaldate il ghi, in una casseruola con il fondo pesante, a fuoco lento, finché sarà caldo ma non fumante. Rosolate nel ghi i semi di cumino finché avranno preso un po' di colore. Aggiungete i peperoncini e continuate a rosolare finché anche questi avranno un po' di colore. Aggiungete poi l'ananas, la cannella e i chiodi di garofano. Cuocete a fuoco lento, mescolando di tanto in tanto, finché l'ananas sarà tenero e il succo sarà evaporato. Verso la fine della cottura, mescolate continuamente. 2) Quando tutto il liquido sarà evaporato e l'ananas tenderà ad attaccarsi al fondo del tegame, aggiungete lo zucchero e l'uvetta, e cuocete finché il chutney avrà la consistenza di una marmellata. Servite a temperatura ambiente.







PAKORA DI FORMAGGIO

2 litri di latte; 40/60 ml di succo di limone; 85 ml di farina di ceci; 170 ml di farina bianca; 1 bustina di lievito; 10 ml di sale; 5 ml di asafetida gialla in polvere; 1 ml di curcuma; 7 ml di peperoncino verde tritato; 250 ml di acqua fredda (o quanto basta); abbondante olio o ghi per friggere
1) Fate bollire il latte. Toglietelo dal fuoco e aggiungetevi il succo di limone. Quando il panir (il formaggio) si è separato dal siero, mettete il tutto da parte.
2) Mettete le farine, il lievito, il sale, le spezie e il peperoncino in una terrina e aggiungete l'acqua necessaria per fare una pastella densa. Fatela riposare per 10 minuti.
3) Scolate il panir e pressatelo per 10 minuti, avvolto in un panno fine, sotto un peso. Tagliatelo ancora caldo in strisce o cubetti.
4) Fate scaldare il ghi per friggere in una pentola grande. Mettete i pezzi di panir nella pastella e poi, uno alla volta infilateli nel ghi caldo (180°). Quando la temperatura del ghi scende perché avrete immerso nuovi pezzi di panir, alzate la fiamma. Friggete i pakora rigirandoli per circa 4/5 minuti, finché avranno un bel colore dorato. Toglieteli, scolateli sulla carta e serviteli ben caldi.







HALAVA DI SEMOLINO

625 ml di acqua; 310 ml di zucchero grezzo; 125 ml di uvetta; 140 g di burro; 310 ml di semolino (meglio se non troppo fine); 85 ml di noci a pezzetti
1) Mettete l'acqua, lo zucchero e l'uvetta in una pentola, portate a ebollizione e coprite bene in modo che non evapori.
2) Mettete il burro in una casseruola con il fondo pesante sul fuoco molto basso. Fate fondere il burro, e aggiungete il semolino. Fatelo tostare finché sarà marroncino, mescolando continuamente, per circa 20 minuti. A metà della tostatura aggiungete anche le noci e alzate un po' la fiamma.
3) Togliete la casseruola del semolino dal fuoco e versateci dentro, lentamente, lo sciroppo bollente, continuando a mescolare (sul momento schizzerà un po' ma smetterà subito).
4) Rimettete la casseruola sulla fiamma e cuocete a fuoco lento finché il liquido sarà tutto assorbito e il semolino si staccherà dalle pareti della pentola. Coprite bene e fate cuocere su fuoco bassissimo per altri cinque minuti. Servite caldo.







PALLINE DI LATTE NELLO SCIROPPO
GULAB JAMUN

1 l di acqua; 935 ml di zucchero; 25 ml di acqua di rose alimentare; ghi (o olio) abbondante per friggere; 30 ml di farina; 1 pizzico di lievito in polvere; 625 ml di latte intero in polvere; 185 ml di latte caldo (o quanto basta)
1) Mettete l'acqua e lo zucchero in una pentola e fate bollire per 5 minuti. Togliete dal fuoco, aggiungete l'acqua di rose, coprite e lasciate da parte.
2) Mettete il ghi per friggere in una pentola. La profondità del ghi dev'essere di almeno di 7/8 cm. Fate scaldare a fuoco lento.
3) Fate l'impasto: setacciate la farina e il latte in polvere. In una terrina versate il latte e aggiungete la farina e il latte in polvere. Amalgamate bene gli ingredienti aiutandovi con le mani. Lavoratelo velocemente fino a ottenere un impasto flessibile. Lavatevi le mani, ungetele con un po' di ghi, e dividetelo in 20 palline che appoggerete su un piano unto di ghi.
4) Quando il ghi avrà raggiunto la temperatura di 100° fatevi scivolare dentro le palline una a una. All'inizio le palline affonderanno, non cercate di muoverle. Potrete invece, di tanto in tanto, muovere leggermente la pentola del ghi, finché le palline risaliranno in superficie. Bisognerà allora rigirarle continuamente con la schiumarola in modo che si colorino da tutte le parti.
5) Dopo 5 minuti la temperatura sarà lievemente salita e le palline avranno cominciato a gonfiarsi. Dopo 25 minuti, il ghi dovrebbe essere sui 110° e le palline saranno dorate. Provate con un solo gulab jamun: prendetelo con la schiumarola e mettetelo nello sciroppo. Se dopo 2 minuti sarà ancora gonfio, estraete tutte le palline. Altrimenti fatele friggere per altri 5 minuti. Lasciate riposare i gulab jamun per almeno 2 ore nello sciroppo. Si possono poi servire a temperatura ambiente o tiepidi.















CENTRI HARE KRSNA IN EUROPA

AUSTRIA  Vienna, Center for Vedic Studies, Rosenackerstrasse 26, 1170 Wien/Tel.(0222)455830  BELGIO  Anversa, 184 Amerikalei  2000 Antwerp/ Tel.(03)2370037/8  Bruxelles, 49 rue Marche aux Poulets, 1000 Bruxelles/Tel.(02)5138605/6  Durbuy, RadhadesaChateau de Petit Somme, 5482 Durbuy/Tel.(086)322926  BIELORUSSIA  Minsk, Pavlova 11, Minsk  BOSNIA ERZEGOVINA  Saraievo, ul. Krajiska 5, 71000 Sarajevo/Tel.(071)22663  BULGARIA  Sofia, Angel Kanchev 34, 1st floor, Sofia 1000/Tel.(02)878948 CECOSLOVACCHIA  Chotysany, Krsnuv Dvur c. 1, 257 28 Chotysany  Praga, Hare Krishna, Na Nrazi 5, 18000 Praha 8/Tel.(02)821438  CROAZIA  Pregrada, Centar za Vedske studije, I Bizek 3, 41090 Zagreb (Podsused)/Tel.(041)190548  DANIMARCA  Broherup, Gl.Kirikevej 3,6650 Broerup/Tel. 75392921  Copenaghen, Kongens Tvaervej 11, 2000 Frederiksberg/Tel. 31868581 RISTORANTI  Copenaghen, Govinda's, Noerre Farimagsgade 82/Tel.(33)337444  FINLANDIA  Helsinki, Ejaksentie 9, 00370 Helsinki  Turku, Kaurakatu 39, 20740 Turku 74/Tel.(9) 21364055  FRANCIA  Parigi, 31 Rue Dr. Jean Vacquier, 93160 Noisy le Grand/ Tel.(01)43013115  Valencay, (Nuova Mayapur)Domaine d'Oublaisse, 36360 Lucay le Male/Tel.(054)402481  GEORGIA  Sukhumi, Prospekt Mira 274  Sukhumi  GERMANIA  Amburgo, Muhlenst. 93, 2080 Pinneberg/Tel.(04101)23931  Berlino, Bhakti Yoga Center, Muskauer Str., 27, 1000 Berlin 36/Tel.(030)6189219  Colonia, Taunusstr. 40, 5000 KolnGremberg/Tel.(0221)830377  Heidelberg, Kurfursten Anlage 5, 6900/Tel. (06221)15101  Horup, Neuhorup 1, 2391 Horup  Jandelsbrunn, (NavaJiyadaNrsimhaKsetra) Zielberg 20, 8391/Tel. 85831332  Monaco, Brodstrasse 12, 8000 Munchen 82 RISTORANTI  Berlino, Higher Taste, Kurfuerstendamm 157/158, 1000 Berlin 31 /Tel.(030)8929917  Heidelberg, Higher Taste, Kornmarkt 9, 6900 Heidelberg/Tel.(06221)15464  GRAN BRETAGNA e IRLANDA  Belfast, Irlanda del Nord  140 Upper Dunmurray Lane, Belfast/Tel.(0232)681328  Birmingham, Inghilterra  84 Stanmore Rd., Edgebaston  Derryline, Irlanda del Nord  Hare Krishna Island, Derrylin, County Fermanagh, BT92 9GN, North Ireland / Tel.(03657)21512  Dublino, Eire  3 Temple Ln., Dublin 2/Tel.(01)6795887  Leicester, Inghilterra  21 Thoresby St., North Evington, Leicester/Tel.(0533)762587  Lesmahagow, Scozia, Karuna Bhavan, Bankhouse Road, Lesmahagow, Lanarkshire/Tel.(0555)894790  Liverpool, Inghilterra  135 Northumberland St., Liverpool, L8 8AY/Tel.(051)7099188  Londra, Inghilterra  10 Soho St., London W1V5FA/Tel.(071)4373662 Londra, Inghilterra  Bhaktivedanta Manor, Letchmore Heath, Watford, Hertfordshire WD2 8EP/Tel.(092385)7244  Manchester, Inghilterra  20 Mayfield Road, Whalley Range, Manchester M16 8FT/Tel.(061)226 4416  Newcastle upon Tyne, Inghilterra21 Leazes Park Rd. Newcastle/Tel.(091)2220150  RISTORANTI  Londra, InghilterraGovinda's, 10 Soho St., London W1V5FA/Tel.(071)4373662  GRECIA  Atene, Poseidonos 27, Iliupolis, 16345 Athinai/Tel.(01)9937080  LETTONIA  Riga, Prospekt Lenna 420/6  Riga  LITUANIA  Kaunas, Savanoryu 37  Kaunas  NORVEGIA - Bergen, Storhaugen 6  Bergen  Oslo, Senter for Krishnabevissthet, Skolestien 11, 0373 Oslo 3  POLONIA  Jelenia Gora, (Nuova Santipura)  Czarnow 21, k. Kamiennej gory, woj. Jelenia Gora/Tel. 8745 1892  Varsavia, Mysiadlo k. Warszawa, ul.Zakret 11, 05500 Piaseczno/Tel.(22)562711  Wroclaw, ul.Buczka 2/18,50238 Wroclaw/Tel.(22)562711  PORTOGALLO  Lisbona, Rua Fernao Lopes 6, Cascais 2750 (mail: Apartado 2489, Lisboa 1112)/Tel.(11)286713  RUSSIA  Mosca, Khorosheveskoye shosse d.8, korp 3 125284 Moskva/Tel. (095)9454755  Mosca, Prospekt Mira d.5, kv8  Moskva / Tel. (095)2070738  Novosibirsk, ul. Liningradskaya 111/20  Novosibirsk San Pietroburgo, ul. Burtseva 20/147  20147 S. Pietersburg  Vladivostok, ul Sakhalinskaya 48/12  690080 Vladivostok  SERBIA Belgrado, VVZ - Veda, Kustendilska 17, 11000 Beograd, Srbija/Tel.(011)781695  SLOVENIA  Lubiana, Kolarjeva 30, 61000 Ljubliana/Tel.(061)318423  SPAGNA  Alicante, calle Juan Carlos I 7  03727 Jalon  Barcellona, calle de L'Oblit, 6708026 Barcelona/ Tel.(3)3479933  Brihuega, (Nuova VrajaMandala), (Santa Clara) Brihuega, Guadalajara/Tel.(911)280018  Malaga, Ctra. Alora, 3 int. 29140 Churriana/ Tel.(952)621038  Valencia, calle de Almirante Cadarso 12  Vedat de Torrente  SVEZIA  Goteborg, Lagmansgatan 11, 41653 Goteborg /Tel.(031)192319  Grodinge, Korsnars Gard 11, 14792 Grodinge/Tel.(0753) 29151  Jarna, Almviks Gard, 15300 Jarna/Tel.(0755)5205052073  Malmoe, Center for Vedisk Kultur, Gustav Adolfs Jorg 10A, 211 39 Malmo/Tel.(040) 127181  Stoccolma, Fridhemsgatan 22, 11240 Stockholm/Tel.(08)549002 RISTORANTI - Malmoe, Higher Taste Amiralsgatan 6, 211 55 Malmo/Tel.(040)970600 SVIZZERA  Bellinzona, Nuova Nandagrama, 6594 Contone TI/Tel(092)622747  Roche d'Or, Gokula Project, Vacherie Dessous, 2913 Roch d'Or/Tel.(066)766160  Zurigo, Bergstrasse 54, 8030 Zurich / Tel.(01)2623388 - RISTORANTI  Berna, Weihergasse 7 (Marzili) 3005 Bern/Tel.(031)213825  Biel, Govinda, Untergasse 29 (Alstadt) 2502 Biel/Tel.(032)231291 Zurich, Govinda's Restaurant, Preyergasse 16,8001 Zurich/Tel. (01)2518859  UCRAINA  Kiev, Kotovskgo 3/39  252060 Kiev/Tel. (044)4407309  UNGHERIA  Budapest, Hare Krishna Temple, Dimitrov u. 77, Budapest 1028 II.















LA VERA EDUCAZIONE

di NAVINA KRSNA DASA

Noi vogliamo che i nostri figli ricevano un'educazione e per questo li mandiamo a scuola, all'asilo, alle elementari alle medie fino all'università. Desideriamo che abbiano tutta la conoscenza di cui hanno bisogno per diventare degli adulti di successo. Ci aspettiamo che le scuole diano la giusta cultura ai nostri figli così che diventino dei bravi cittadini ed esseri umani gentili ed educati che possano interagire in modo piacevole con altre persone educate.
Ma cosa accade in realtà oggi nelle nostre scuole?
Recentemente sono stato molto scioccato nel vedere un confronto fra i sette più gravi problemi disciplinari nelle scuole nel 1940, e i sette più gravi problemi oggi, secondo un sondaggio della Polizia Californiana e del Ministero Californiano dell'educazione.

Maggiori problemi di disciplina nel 1940
1. Chiacchierare
2. Masticare Gomme
3. Fare rumore
4. Correre nei corridoi
5. Non stare in fila
6. Abbigliamento inadatto
7. Non buttare la carta nel cestino

Maggiori problemi disciplinari oggi
1. Consumo di droga
2. Abuso di alcolici
3. Gravidanze
4. Suicidi
5. Stupri
6. Furti
7. Violenze

Non è scioccante?
Ma se cerchiamo di capire che lo scopo principale dell'educazione "tradizionale" è quello di inserire i bambini nella società, non è poi così sorprendente.
A scuola i bambini apprendono e praticano il sistema dei valori della cultura locale predominante. Perciò i più grandi problemi della scuola di oggi rispecchiano i grandi problemi della società e della cultura in cui i ragazzi crescono.
Come mai le cose sono andate deteriorando fino a questo punto?
Secondo la Bhagavad-gita il problema è che la gente commette l'errore essenziale di identificare la propria identità con il corpo; a causa di questa incomprensione pensa che il massimo che si può ottenere dalla vita siano i piaceri dei sensi e quelli della mente. Quindi la gente cerca di fare del suo meglio per manipolare l'energia materiale per ottenere questi piaceri. Simili piaceri possono apparire sofisticati e attraenti quando si ha a che fare con persone colte, ma anche questo tipo di piacere è basato sulla stessa incomprensione. E' come in un'equazione matematica, se il primo dato è sbagliato, tutti i risultati successivi, basati sul primo, saranno sbagliati.
Qual è allora l'educazione giusta? Qual è la vera conoscenza? Come possiamo aiutare i nostri figli a ottenerla?
Nella cultura vedica i bambini ricevevano l'addestramento pratico di cui avevano bisogno per la loro futura professione, ma accanto a questo, più importante, i loro insegnanti coltivavano in loro qualità nobili come la veridicità, la misericordia e il controllo di sé.
Avendo queste qualità, la gente eseguiva spontaneamente il proprio dovere e la società era pacifica. L'atmosfera, in questo modo, era particolarmente adatta alle pratiche spirituali, permettendo così a tutti di progredire verso il vero traguardo della vita: la liberazione dal ciclo della nascita e della morte nel mondo materiale.
Questo è ciò che manca oggi, la comprensione dello scopo della vita umana. Le Scritture Vediche ci spiegano che all'essere vivente raramente viene dato un corpo umano, e che questo costituisce un mezzo ottimo per attraversare l'oceano dell'ignoranza. Lo SrimadBhagavatam dice che se noi non siamo capaci di liberare i nostri figli dal ciclo delle nascite e delle morti, non dovremmo diventare genitori.
Dobbiamo capire che rara opportunità hanno i nostri figli di uscire, una volta per tutte, dalle sofferenze del mondo materiale. Il nostro vero dovere è quello di aiutare i nostri figli a raggiungere la liberazione. L'educazione che farà loro raggiungere questo scopo è la vera educazione.















L'OSSERVATORE
VEDICO

Commenti a fatti e avvenimenti del nostro tempo a cura di Matsya Avatara dasa

LA QUESTIONE MORALE

La società italiana è entrata in una crisi profonda. Gli organi d'informazione ufficiale, cioè quelli legati al sistema dei partiti che direttamente o indirettamente hanno governato negli ultimi quarantacinque anni, ci informano che la criminalità organizzata e il debito pubblico sono le più gravi malattie che minacciano la democrazia e affliggono lo Stato italiano. Una volta risolti questi due problemi, essi sottolineano, il nostro potrebbe tornare ad essere il Bel Paese. Come sogno non c'è male, ma la realtà è diversa!
Questo Stato, indebitato fino al collo, quotidianamente derubato da burocrati e politici corrotti, infestato da una schiera di imprenditori che si fanno largo nei pubblici appalti a furia di "mazzette", insanguinato da bande criminali in guerra tra loro e insieme contro lo Stato, sembra sempre meno navigare verso la stabilità socioeconomica e ancora meno appartenere alla mitica categoria delle nazioni del "benessere"; di fatto non esistenti, chimere dell'inconscio collettivo: sane, serene, ricche ed efficienti, occidentali e postindustriali.
E' vero: economia e criminalità si presentano come i due problemi sovrastanti, i più difficili da risolvere, ma in realtà sono soltanto la manifestazione macroscopica e più visibile della malattia sociale globale. Sono le piaghe purulente sulla pelle del tessuto sociale, ma le loro cause hanno radici ben più profonde. Ciò che vediamo è solo la cima dell'iceberg. Per quanto complessi e drammatici questi due problemi possano sembrare, essi sono soltanto gli effetti di un malfare diffuso che li ha generati e che continua a potenziarli e a ingigantirli. Questo malfare sociale, così profondamente radicato, ha la propria origine nella cultura consumistica di cui è imbevuta la società contemporanea. Dato che la gente ha gradualmente e progressivamente trascurato di rivolgersi a Dio come punto di riferimento, ha abbracciato pseudo valori materiali, effimeri e illusori per natura perché temporanei, e si è assuefatta a vivere il materialismo come se fosse un fatto naturale, senza tenere in conto l'incompatibilità strutturale delle anime spirituali a vivere indipendentemente da Dio, in egoistica conflittualità con la Realtà Suprema. Non possiamo illuderci di poter vivere felicemente nel regno di Dio rifiutandoci di riconoscere la Sua esistenza, la Sua sovranità e le Sue leggi.
Sembra che i leader politici abbiano scoperto solo recentemente la improrogabile necessità di ripristinare un comportamento corretto, etico, da praticare a tutti i livelli sociali. Ultimamente non fanno altro che parlare di questo; ogni capo politico dice di volere rinnovare il proprio partito perché questo agisca con più trasparenza e onestà. Chiamano questo tema la "Questione Morale". Meno male, meglio tardi che mai! Fino a poco tempo fa molti di loro giustificavano la separazione dell'etica dalla politica. Questi ripensamenti nella storia di kaliyuga sono ciclici e avvengono sempre dopo fiaschi clamorosi. Ora sembra che i "potenti" si siano finalmente resi conto che senza regole serie, cioè giuste, qualunque patto sociale diventa una farsa e la società con tutte le sue strutture finisce depauperata e allo sbando, costituendo tra l'altro un serio pericolo anche per la loro stessa incolumità fisica. Allora, supponendo che esista la buona volontà di alcuni leader autorevoli, la domanda che ci si pone è: chi stabilirà che cosa è giusto, quindi morale, e che cosa non lo è, visto che la cultura materialistica di cui i suddetti leader sono portavoce non può esprimere alcuna vera moralità, e che questa appartiene ai valori dello spirito? E che cosa ci propineranno come surrogato? Mi auguro che quei Signori non contino di cavarsela con nuove leggi basate su vecchi imbrogli! Non si risolve il problema del debito pubblico semplicemente cambiando i nomi alle stesse cose. Né si cura la piaga incancrenita della delinquenza dilagante solo piangendo nelle cattedrali gli eroici magistrati e poliziotti caduti sulla strada ormai campo di battaglia. Mi auguro che almeno alcuni tra i nostri governanti abbiano davvero un genuino desiderio di proporre un cambio di coscienza, voglio dire un salto di qualità, e questo è possibile solo rispiritualizzando la società dalle fondamenta. Abbandonando definitivamente il miraggio di una possibile etica materialista: vedi la miserabile fine degli Stati etici del socialismo reale.
Se soltanto venissero reimmessi in circolazione nella nostra cultura ammalata di materialismo i valori spirituali, che sono il vero inalienabile patrimonio del genere umano: la conoscenza della nostra relazione personale col Signore Supremo Sri Krsna, l'eternità dell'anima e la temporaneità del corpo fisico, la differenza tra il mondo materiale e quello spirituale, le morti e le rinascite in corpi diversi in accordo alle leggi che governano la reincarnazione, le conseguenti gioie e dolori come risultati diretti delle nostre azioni buone o cattive, ciò indurrebbe la gente a condurre una vita più responsabile, in cui l'onestà di pensiero, di parola e d'azione sarebbe solo una naturale quanto inevitabile conseguenza.
Pertanto, se tutte le persone responsabili, tutti coloro che si sentono investiti di qualche autorità, genitori, imprenditori e operai, burocrati e politici, studenti e professori, sacerdoti e fedeli, ognuno con il residuo di dignità che ancora possiede, decidesse di praticare concretamente e coerentemente nella vita di tutti i giorni i valori di cui sopra, si potrebbero senz'altro ristabilire l'armonia e l'ordine nella società.
Questa è, in accordo a tutte le grandi autorità spirituali del passato, la soluzione morale a cui tutti i leader della società dovrebbero ispirarsi per risolvere alla base ogni problema vecchio e nuovo. Srila Prabhupada chiamava questa la formula della pace. Una pace che permetterebbe a tutti di vivere armoniosamente sotto lo stesso tetto di questa casa comune che è il nostro pianeta Terra.
Altrimenti, la partita è tragicamente persa.















VEGETARIANESIMO SPIRITUALE

di DRUTAKARMA DASA

Come potete vedere dalle invitanti ricette che vi proponiamo in questo numero della rivista, la cucina degli Hare Krsna si ispira spesso all'antica filosofia spirituale dell'India, e in modo particolare alle imperiture Scritture Vediche come la Bhagavadgita.

L'autore delle ricette, oltre a essere un esperto cuoco vegetariano, pratica la forma di yoga raccomandata dalla Bhagavad-gita, il bhaktiyoga, lo yoga della devozione. Kurma sa bene che per raggiungere gli obbiettivi finali dello yoga (o anche semplicemente per essere sani e sentirsi in forma) bisognerebbe nutrirsi in modo giusto. E ha comunicato con successo questo tocco essenziale di conoscenza in tutto il mondo a un pubblico interessato e sempre in espansione.
Questo è un messaggio che Kurma ha imparato dal suo (e mio) maestro spirituale, Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada (18961977), che ha introdotto il bhaktiyoga nei paesi occidentali dal 1965 con il suo arrivo negli Stati Uniti.
Le illuminate traduzioni dei classici del bhaktiyoga dal sanscrito e dal bengalese di Srila Prabhupada, gli hanno dato un'ottima reputazione fra gli studiosi. Ma fu la sua cucina a rendere caro Srila Prabhupada ai suoi primi seguaci, nei quartieri bassi di New York. Nel suo primo tempio e casa, allestito in un negozietto, Srila Prabhupada addestrava i suoi discepoli non solo negli insegnamenti della Bhagavad-gita, ma anche nell'arte della cucina spirituale vegetariana dell'India. E' inutile dire quanto queste lezioni piacessero a tutti, soprattutto la parte finale: l'assaggio.
Da allora il movimento fondato da Srila Prabhupada è cresciuto in modo impressionante, tanto da costituire una rete di centinaia di templi, comunità agricole, ristoranti, che insieme distribuiscono milioni di pasti vegetariani ogni anno.
Ne riceve beneficio la gente più svariata, dai clienti dei raffinati ristoranti vegetariani del Movimento (uno dei più recenti aperto a San Pietroburgo), ai poveri senzatetto che ricevono pasti nutrienti e gratuiti dal programma di distribuzione di cibo degli Hare Krsna in tutto il mondo.
Come molti ormai sanno, la dieta vegetariana è alquanto salutare, ma sarebbe un errore pensare che gli effetti benefici di questa dieta siano una scoperta recente.
Non che io voglia sottovalutare i moderni rapporti medici e scientifici, che mostrano con chiarezza i collegamenti tra le diete basate sul consumo di carne e diverse gravi malattie come il cancro e le malattie cardiocircolatorie. Sono studi interessanti e importanti. Ma tanto, tanto tempo fa, la Bhagavadgita spiegava che la carne, il pesce e le uova sono alimenti dannosi per il benessere del corpo. Secondo la Bhagavad-gita questi alimenti sono "causa di ansia, miseria e malattia".
La Bhagavad-gita consiglia cibi virtuosi, cibi vegetariani: "I cibi cari alle persone virtuose aumentano la durata della vita, purificano l'esistenza, danno forza, salute, felicità e soddisfazione".
Questi sono gli alimenti che Kurma vi insegna a cucinare in questo libro. La Bhagavad-gita dice che questi cibi sono "soddisfacenti e gradevoli al cuore". Che cosa si può desiderare di più?
E che cosa pensare poi di un pianeta più vivibile? La dieta vegetariana fa bene all'ambiente. La Bhagavad-gita ci dice: "Tutti gli esseri viventi si nutrono di vegetali". Anche chi mangia hamburger nei fast food dipendono dai vegetali per la loro nutrizione. I vegetali sono semplicemente stati trasformati in carne dalla mucca. Ma consumare vegetali in questo modo è dannoso per il nostro pianeta. Enormi foreste vengono distrutte nei paesi in via di sviluppo per far spazio all'allevamento di bestiame. Una dieta basata sulla carne è inoltre uno spreco di risorse agricole. Oggigiorno la produzione della carne deriva da cereali e, ad esempio, sono necessari sedici chili di cereali per fare un chilo di manzo.
La dieta vegetariana è una dieta compassionevole perché crea meno dolore alle altre creature. Questo messaggio umano assume sempre più significato per chi ama gli animali, ma, nonostante la recente crescita dell'interesse nei confronti dei diritti degli animali, l'attenzione per gli animali non è una cosa nuova. Per migliaia di anni la tradizione spirituale dell'India ha dimostrato con costanza un'attitudine di ahimsa, nonviolenza, verso tutti gli esseri viventi.
E' bello che tante persone celebri si siano fatte avanti in tante occasioni, parlando o cantando, per convincere la gente a non portare pellicce, a non mangiare carni di vitello e manzo, a non comprare cosmetici sperimentati su animali e così via.
Ma ci sono motivi più concreti e profondi per rispettare le creature del Signore: la visione spirituale descritta nella Bhagavad-gita. Le mode possono cambiare ma un impegno serio, basato sulla vera conoscenza, rimane immutato in qualsiasi circostanza. Sri Krsna dice nella Bhagavad-gita: "L'umile saggio, illuminato dalla vera conoscenza, vede con occhio equanime un brahmana nobile ed erudito, una mucca, un elefante, un cane o una persona che si ciba di cani" (B.g. 5.18). Questa visione equanime è la chiave per rispettare tutta la vita. Anche gli animali hanno un'anima.
La vera conoscenza ci fa capire che la violenza nei confronti degli animali non è solo una questione di etica astratta. Secondo i Veda, le Scritture spirituali più antiche, chi uccide gli animali, direttamente o indirettamente (comprando la carne) dovrà subire una precisa reazione, qualcosa in più di semplici rimorsi di coscienza. La reazione prevista può anche non giungere immediatamente ma prima o poi verrà, sotto forma di malattie, di incidenti o di violenze. Si raccoglie sempre ciò che si semina, e in questi casi dolore e sofferenze. Questo ciclo ininterrotto di azioni e reazioni viene definito "ruota del karma", e il fatto di mangiare carne è senz'altro karma negativo. Tutto ciò fa spontaneamente sorgere un quesito riguardo alle piante. I vegetariani non generano karma uccidendo i vegetali? La risposta è sì.
Ovviamente in molti casi non è necessario uccidere la pianta per procurarsi la parte utile all'alimentazione: ad esempio si può prendere un pomodoro senza danneggiare la pianta in alcun modo, ma anche in questo c'è del karma. In altri casi, invece la pianta viene uccisa.
Quindi il quesito resta: che cosa si può fare per il karma.
Liberarsi dal karma è possibile, ma bisogna andare al di là del vegetarianesimo ordinario, fino al vegetarianesimo spirituale, e la Bhagavadgita spiega come fare. Il principio fondamentale nel vegetarianesimo spirituale è che tutto, in questo mondo, fa parte dell'energia di Dio. Questo significa che tutto, incluso il cibo, dev'essere usato in relazione con Dio. Questo si chiama sacrificio.
Sacrificio significa fare qualcosa per qualcun altro. Per esempio una madre fa sacrifici per i figli, fa cose per loro, per farli felici. Un tipo di sacrificio è quello di cucinare per gli altri, c'è bisogno di tempo e di energie (preparare, pulire, far la spesa), è un atto di amore, il contrario dell'egoismo.
Per questo la Bhagavad-gita raccomanda di fare il sacrificio di cucinare per il Signore, Sri Krsna: "I devoti del Signore sono liberi da ogni peccato perché mangiano solo cibo offerto in sacrificio. Gli altri, che preparano il cibo solo per il proprio piacere, in verità mangiano solo peccati" (B.g. 3.13). In altre parole, se si prepara cibo vegetariano in sacrificio a Krsna, si è liberi dal karma.
Dio, che è onnipotente, può trasformare l'energia materiale del karma in energia spirituale. Quando il cibo è offerto a Krsna si trasforma: non solo si libera dal karma, ma si infonde anche di energie spirituali. La parola sanscrita che designa il cibo spirituale è prasadam, misericordia. Il prasadam è particolarmente affascinante, perché infatti anche solo mangiando si fa avanzamento spirituale, si è liberi dal karma e si sperimenta il piacere dell'energia spirituale.

SRILA
PRABHUPADA
LILAMRITA

In un unico prestigioso volume di 1500 pagine l'affascinante storia di A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, fondatore acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna, redatta da uno dei suoi primi discepoli.
Giorno per giorno la vita ispirante e intensa del santo di questo secolo che ha saputo infondere nel cuore di tanti l'amore per Dio.

Per Informazioni: Bhaktivedanta Book Trust  Italia
Strada Bonazza 12
50028 Tavarnelle Val Di Pesa (FI)
Telefono 055/8076414















I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA

Scelta Cruciale: Essere Controllati Per Amore O Per Forza?

Questa conversazione tra Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada e alcuni suoi discepoli si è svolta nel gennaio del 1974 alle Isole Hawaii.



Devoto: I materialisti pensano che tutto nella natura sia concepito per il godimento e il piacere dell'uomo.
Srila Prabhupada: Ma se viene concepito qualcosa, ci deve essere qualcuno che la concepisce. Tu la chiami natura e io lo accetto. Nella Bhagavad-gita (3.27) Krsna dice: "Tutto è stato fatto dalla natura", quindi la natura è superiore a te. Devi accettarlo perché sei sotto il controllo della natura.
Devoto: I materialisti sperano di diventare superiori alla natura.
Srila Prabhupada: Questa è una sciocchezza. Krsna dice che le azioni dei materialisti sono tutte controllate dalla natura, ma loro pensano di essere i controllori, per presunzione sbagliano pensando di controllare la natura o di riuscire a controllarla in futuro. Questa è follia.
Devoto: Gli scienziati dicono di poter provare di aver già ottenuto un parziale controllo della natura. Adesso si può volare in tutto il mondo...
Srila Prabhupada: Controllare parzialmente significa non controllare. Siamo controllati dalla natura, non possiamo negarlo. Dovremmo piuttosto cercare di capire come funziona la natura. Anche questo è spiegato da Krsna nella Bhagavad-gita (9.10) "La natura materiale lavora sotto la mia supervisione". In minima parte anche noi controlliamo la natura, per esempio qui c'è un po' di terra, potremmo farci dei mattoni e costruire una casa. La terra non si trasforma da sola in una casa, un essere vivente deve manipolarla per costruire la casa. Un altro esempio è un aereo, che è solo una combinazione di diversi tipi di materia, ma deve essere assemblata da un tecnico e guidata da un pilota. Perciò il pilota dell'aereo o il suo costruttore sono superiori all'aereo in sé. Gli elementi della natura materiale (terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente, intelligenza e falso io) funzionano, assemblati, così bene che tutti possono capire che sono sotto il controllo di una qualche entità vivente. Questa entità è Dio, Krsna. Quindi la nostra posizione è che noi siamo controllati dalla natura materiale che a sua volta è controllata da Krsna. Una persona un po' sensibile penserà che dopo tutto il Controllore Supremo è Krsna e quindi si può essere sotto il Suo diretto controllo. Perché non servirlo direttamente? Questo è buon senso.
Devoto: La differenza tra il controllo di Krsna e quello della natura materiale, è che Krsna è benevolo mentre la natura non lo è.
Srila Prabhupada: Sì. La natura materiale è come il direttore di un carcere: se non segui le leggi dello Stato, sarai costretto a seguire quelle del carcere. E' chiaro. In ogni caso sarai sotto il controllo di qualcuno, non puoi essere libero. Questa è la tua posizione costituzionale.
Devoto: Possiamo scegliere se essere controllati per amore o per forza.
Srila Prabhupada: Sì. Quando scegliamo di essere controllati da Krsna, è per l'amore verso di Lui. Per esempio se facciamo qualcosa per amore di qualcuno, lo facciamo volontariamente, senza essere pagati o costretti. Perché? Perché c'è amore.
Devoto: Se si capisce la differenza tra il controllo di Krsna e quello della natura materiale, è possibile che ancora si scelga di essere controllati dalla natura materiale?
Srila Prabhupada: Sì. Molti fanno questa scelta, perché in questo modo si illudono di essere al di fuori del controllo del Signore Supremo. Sono così illusi da non capire che sono sotto il controllo di un agente di Dio: la natura materiale. Nonostante la natura li controlli in ogni istante, pensano ancora di essere indipendenti. Per questo sono illusi. Illusione significa credere in qualcosa che non è vero. E in questo modo i materialisti e i cosiddetti scienziati che pensano che Dio non ci sia sono solo dei bambini.
Devoto: La maggior parte della gente non pensa che la vita nel mondo materiale sia così brutta. Pensa che sia gradevole, pensa di divertirsi.
Srila Prabhupada: Sì, questa è un'altra illusione. Se non pensassero che è piacevole, come potrebbero sopportarla? Quando vediamo i maiali che mangiano rifiuti noi proviamo disgusto, ma se i maiali non avessero pensato che i rifiuti sono buoni come avrebbero potuto mangiarli? Mangiano le cose più abominevoli ma pensano di divertirsi.
Questa è illusione.
Devoto: Qualche volta, quando diciamo alla gente che questa vita è piena di miserie, la gente non capisce.
Srila Prabhupada: Per questo sono illusi, non riescono a distinguere la miseria dalla felicità. La natura materiale, agente di Krsna, li prende a calci. A causa dei loro vari desideri di diventare i controllori e i goditori, sono costretti a prendere diversi tipi di corpi e a subire il ciclo delle nascite e morti ripetute. Ma dato che mancano del buon senso, pensano che la vita materiale sia piacevole. Anche se in questo momento ti trovi in una situazione favorevole, non potrai godertela, perché, a causa delle leggi della natura dovrai cambiare la tua posizione. Cosa ci puoi fare? Oggi puoi vivere in una bella casa e domani nella stessa casa potrai essere un topo. Non hai il potere di cambiare le leggi della natura.
In realtà tutti sono sotto il controllo della natura materiale in ogni istante. E una persona intelligente si chiede come si possa uscire dal controllo della natura materiale e fermare la sofferenza delle continue nascite, malattie, vecchiaie e morti. Krsna spiega come porre fine a queste sofferenze nella Bhagavad-gita (7.14): "Quando una persona si abbandona a Me si libera dal controllo della Mia natura materiale". L'abbandono a Krsna è la vera intelligenza.















SRIMAD BHAGAVATAM

La Sublime Storia Di Krsna Per Bambini

di JAHNAVI DEVI DASI



Primo Canto: "La Creazione"
Parte Seconda  Capitoli VIII/XII

Suta Gosvami cominciò a narrare lo Srimad
Bhagavatam ai saggi riuniti nella foresta di
Naimisaranya. Dapprima spiegò come nacque il re
Pariksit: Uttara era sua madre ed Abhimanyu suo
padre. Uttara, quando ancora aveva Pariksit nel
ventre, andò da Krsna per far proteggere da Lui il
bambino; Asvatthama era una persona molto cattiva:
aveva lanciato un'arma che si chiamava brahmastra per uccidere Pariksit ancor prima che nascesse. Asvatthama voleva sopprimere anche l'ultimo discendente della famiglia dei Pandava, che erano grandi devoti di Krsna. Arjuna, il migliore amico di Krsna, era un Pandava, ed era il nonno di Pariksit. I Pandava sono molto bravi, molto devoti a Sri Krsna, mentre Asvatthama era cattivo, voleva uccidere i
buoni, ed era amico dei Kuru, nemici dei Pandava.
Sri Krsna ama i suoi devoti e quindi promise a Uttara di salvare Pariksit nel suo grembo. Krsna, allora, diventò piccolo come un dito (Krsna può diventare il più grande del mondo o il più piccolo, ma qualunque dimensione assuma Egli resta sempre il Signore Supremo, il più potente).
Così Krsna entrò nel grembo di Uttara. Il piccolo Pariksit poté vedere Sri Krsna che neutralizzava gli effetti del potente brahmastra. Immediatamente dopo Sri Krsna sparì, e più tardi nacque Pariksit. Un brahmana, un sacerdote, predisse che Pariksit sarebbe diventato un grandissimo devoto e che avrebbe avuto ogni sorta di buone qualità. I saggi predissero anche che Pariksit sarebbe morto per il morso di un serpente alato, e sarebbe andato a Vaikuntha.
(a cura di Tirtha dasa brahmacari)



Bene! E' ora di giocare, provate a fare questo cruciverba senza rileggere la storia!

Orizzontali: 1. Dio, la Persona Suprema; 2. La potente arma che entrò nel grembo di Uttara per uccidere Pariksit; 3. Madre di Pariksit; 4. Cercò di uccidere Pariksit e voleva distruggere i Pandava.

Verticali: 1. Amici di Asvatthama e nemici dei Pandava; 2. Il padre di Pariksit; 3. Il bambino che, nel grembo della madre, fu protetto da Sri Krsna; 5. La dinastia di Pariksit.



E ora provate a colorare questa illustrazione: se vi riesce bene, o se avete fatto qualche altro bel disegno e volete vederlo pubblicato in questa pagina di Ritorno a Krishna, mandatecelo a questo indirizzo: Ritorno a Krishna Bambini  Strada Bonazza 12  50028 Tavarnelle Val di Pesa (FI), lo pubblicheremo nei prossimi numeri!















I DEVOTI DI KRSNA

Chi sono gli Hare Krsna? Dietro questi abiti insoliti ci sono tante storie personali con cui potrete conoscere meglio i devoti. Se poi vorrete incontrarli da vicino andate a cercarli al tempio.

RAMACANDRA DASA  Sono nato in provincia di Bolzano, e dopo l'infanzia trascorsa tra le Alpi, mi sono trasferito a Trento con la mia famiglia. Dopo aver conseguito la maturità classica e svolto il servizio militare, ho cominciato a lavorare in una ditta di spedizioni. Attratto dallo yoga fin dai tempi del liceo, ricevetti una Bhagavadgita per la strada da un devoto che mi colpì per il suo distacco. Qualche anno dopo sono andato a trovarlo a Villa Vrndavana dove mi aveva invitato. Dopo la visita alla comunità di Firenze, ho cominciato a frequentare il tempio di Padova ogni fine settimana, perché, con i devoti, trovavo quell'atmosfera di serenità e purezza che avevo sempre desiderato. Dopo qualche mese mi sono unito anch'io al Movimento Hare Krsna. Per alcune settimane, mi sono fermato al tempio, poi sono partito con un altro devoto per distribuire libri. Nell'85 mi sono trasferito al tempio di Gallarate che ora è a Chignolo d'Isola, mi occupo del corso nuovi devoti, e di programmi culturali al Govinda di Milano.



YUDHISTIRA DASA  Quando nell'81 mio figlio Dhruva Raja dasa mi scrisse da Calcutta, in India, che esisteva un modo di vivere diverso da quello che avevamo avuto fino ad allora, mi disse che ci saremmo potuti informare al centro di Gallarate (ora trasferito a Chignolo d'Isola  BG). Più per cercare di comprendere la scelta di mio figlio, che per intraprendere la vita spirituale, ci andai con mia moglie. Fui subito attratto da Srila Prabhupada e dai suoi libri. Con il tempo superai i miei pregiudizi e cominciai ad apprezzare la scelta che mio figlio mi consigliava, e attraverso lo studio delle Scritture Vediche come la Bhagavad-gita capii la grande misericordia che Sri Krsna mi aveva mandato. Da ormai molti anni aiuto al Govinda di Milano dove ricevo gli ospiti.



BHAKTIN LUISA  Ho ventotto anni e da cinque faccio parte del Movimento per la Coscienza di Krsna, distribuisco i libri di Srila Prabhupada, e vivo al tempio di Villa Vrndavana. Prima di unirmi ai devoti, lavoravo, mi dedicavo allo sport e a varie esperienze sociali. Fin da adolescente avevo il desiderio di capire qualcosa di più della vita, mi piaceva la psicologia, e più avanti mi sono interessata di filosofia e ho cominciato a praticare lo yoga. Quando ho conosciuto i devoti sono rimasta colpita e attratta dalla loro semplicità e umiltà nella ricerca della Verità Assoluta e dalla vita felice che facevano. Così, mi sono unita a loro.



BHAGAVATAMRTA DASA & SARVA LAKSMI DEVI DASI
"Siamo arrivati alla Coscienza di Krsna separatamente, ciascuno aveva già avuto le proprie esperienze". Bhagavatamrta, dopo gli studi universitari, aveva lavorato in cinematografia, e attraverso questa esperienza, aveva deciso di partire per l'India, dove si è fermato due anni alla ricerca di Dio e della spiritualità. Sarva Laksmi studiava architettura. "Ci siamo
conosciuti e sposati nel Movimento, e poco tempo dopo abbiamo
deciso di dedicarci completamente alla missione di Srila Prabhupada.
Così ci siamo trasferiti in Sicilia dove, da otto anni, ci dedichiamo alla
diffusione del Movimento. Attualmente abbiamo aperto un centro a
Palermo dove facciamo feste, programmi all'università, conferenze".



GURUSEVA DEVI DASI  Alla fine degli studi magistrali, ho cominciato a farmi domande più profonde sulla vita e a leggere libri di filosofia. Mi sono interessata a molte religioni contattando e incontrando persone di diversi movimenti. Ero però confusa per i contrasti fra i vari pensieri. Alla fine ho conosciuto i devoti e ho letto i libri di Srila Prabhupada. Questo mi ha subito fatto vedere che ciò che sembrava contraddittorio nelle altre religioni veniva invece collegato e spiegato in modo logico e chiaro dalla filosofia vedica, rispondendo alle mie domande. Così dopo qualche anno di studio e di riflessione mi sono unita totalmente al Movimento Hare Krsna. Ora abito con mio marito al tempio di Chignolo d'Isola.



KRTA YUGA DASA  Ho trentasette anni e sono nato a Napoli. Ho conosciuto la Coscienza di Krsna tramite un libro di Srila Prabhupada ricevuto per strada a Londra nel '77. Ero in Inghilterra per approfondire la conoscenza dell'inglese, ed ero molto curioso riguardo alla filosofia vedica perché in un certo senso rientrava nei miei studi universitari. La cosa che più mi ha sorpreso di questa conoscenza, è il modo in cui essa dà la possibilità pratica di comprendere bene il concetto di vita spirituale applicato alla vita
quotidiana. Così dopo aver meditato su questa
tematica per qualche anno, un po' insegnando, un
po' viaggiando, mi sono unito ai devoti e da dieci
anni cerco di portare questa verità tangibile anche
agli altri, distribuendo i libri di Srila Prabhupada.















La Missione Degli
HARE KRSNA

di CITRAKA DASA ADHIKARI

Non è difficile immaginare quanti interrogativi possano sorgere in una persona che viene in contatto con gli Hare Krsna per la prima volta, attraverso un libro o una rivista, vedendo i devoti per la strada, o sentendone parlare dai mass media.
Ricordo che anch'io, quando ho visto per la prima volta i devoti che cantavano ho cambiato strada per evitarli, tanto era lo stupore e lo sbigottimento suscitato in me dai loro strani abiti, dalle loro teste rasate e dalla concentrazione con cui si impegnavano nei loro canti.
Dentro di me ero propenso a considerare i devoti come un fenomeno dei tempi moderni o un estremismo di qualche genere, e non riuscivo a comprendere che ero in realtà entrato in contatto con i rappresentanti della più antica cultura del mondo. Col tempo, poi, studiando con impegno questo argomento, ho scoperto le profonde radici storiche e le solide basi filosofiche di questa tradizione religiosa, conosciuta comunemente in Occidente come induismo, e più specificamente come vaisnavismo.
Sentendo parlare di induismo spesso vengono in mente divinità folkloristiche a più braccia, concetti panteistici incomprensibili, riti e sacrifici esotici o violenti, sperequazioni giustificate dal rigido sistema delle caste attualmente vigente, e il tutto nel contesto di povertà e sporcizia dell'India sovrappopolata di oggi. In più, l'invasione incontrollata in Occidente di santoni vari che cercano seguaci, notorietà, soldi e successo contribuisce a confondere sempre più la comprensione di questa cultura millenaria.
Il vaisnavismo, la parte pura e ortodossa dell'induismo, quella seguita dai devoti di Krsna, non ha nulla a che fare con questi aspetti degenerativi e contrastanti che spesso offuscano la vera sostanza degli insegnamenti delle Scritture Vediche.
Le Scritture Vediche, redatte in sanscrito, la prima lingua parlata sulla Terra, sono le più antiche Scritture del mondo (risalgono a oltre cinquemila anni fa), e sono la fonte di tutti gli insegnamenti del vaisnavismo.
Il vaisnavismo è una religione rigidamente monoteista: Dio è uno, ed è una persona. Egli ha una forma eterna che è l'origine di ogni cosa. Questa persona, secondo i Veda, si chiama Krsna ma ha anche infiniti altri nomi. Egli vive eternamente nel mondo spirituale, la Sua dimora, circondato da innumerevoli esseri viventi Suoi devoti. Sia il mondo spirituale che gli esseri viventi fanno parte delle molteplici energie che emanano da Lui. E tutto è concepito per il Suo servizio e per il Suo piacere.
Nonostante noi siamo destinati a vivere insieme al Signore nel mondo spirituale, la nostra temporanea scelta di sperimentare un'esistenza egocentrica indipendente da Dio, ci porta nel mondo materiale.


figura:
Srila Prabhupada canta Hare Krsna e danza con i devoti



Il mondo materiale, quello in cui ci troviamo ora, fa parte di un'altra energia di Dio, l'energia materiale. Questa energia ha il compito di educare gradualmente le anime condizionate, per permettere loro di ristabilirsi nella loro originale posizione nel mondo spirituale, e di riprendere l'eterna relazione con il Signore.
La relazione che unisce le anime a Dio è una relazione di amore, nella quale il devoto può sentirsi servitore, amico, parente o anche più intimo associato di Krsna. Le anime, secondo le Scritture Vediche, sono eterne, senza inizio e senza fine, esistono anche prima della loro apparizione nel mondo materiale.
Il corpo materiale, che le anime prendono venendo in questo mondo, è come un abito temporaneo che cambieranno nelle loro innumerevoli incarnazioni in forme e specie di vita diverse. La morte del corpo materiale non influenza l'anima che continua a esistere individuale e immutabile.
Tra tutte le forme di vita che l'anima può assumere nel mondo materiale, quella umana offre la possibilità di uscire dal circolo vizioso di nascite e morti ripetute e tornare a Dio. Per permettere questa liberazione, il Signore stesso ha iniziato la sistematica diffusione della conoscenza spirituale nel mondo materiale, presentata negli insegnamenti delle diverse Scritture annunciate da profeti, santi e rappresentanti di Dio, a seconda del tempo, del luogo e delle circostanze.
In questo senso dunque la conoscenza vedica non è diversa da quella delle altre Scritture rivelate. Tutte le Scritture insegnano infatti all'uomo di abbandonare un'esistenza indipendente dal Signore e ritornare a Lui, impegnandosi nell'eterna attività di servire Dio con amore e devozione. Questo principio è al di là di ogni designazione materiale, sociale, razziale o religiosa. Sul piano trascendentale non esiste la fede cristiana, la fede musulmana o la fede indù, questi sono concetti contaminati da designazioni materiali e quindi sono temporanei e possono cambiare. Mentre l'inseparabile funzione dell'anima di servire il Signore (sanatana dharma) è eterna e sempre praticata.
Né ovviamente si parla di dei diversi che competono nel cielo per la supremazia...
La conoscenza vedica è insegnata dal Signore in persona all'inizio della creazione dell'universo materiale ed è distribuita a tutti attraverso diverse catene di maestri spirituali e discepoli. Gli insegnamenti vengono trasmessi da maestro a discepolo (che a sua volta sarà poi maestro e così via), per mantenere la conoscenza pura e non adulterata.
Si può essere sicuri di ricevere una conoscenza spirituale autentica, solo se il maestro spirituale appartiene a una di queste successioni ininterrotte di maestri.
Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, uno dei più recenti anelli della discendenza disciplica conosciuta con il nome di Gaudiya Sampradaya, è il maestro spirituale che ha portato nei paesi occidentali l'autentica conoscenza vedica traducendo i maggiori testi dal sanscrito all'inglese, e istruendo nuovi discepoli per dare vita al movimento Hare Krsna anche in Occidente.
Così dal 1965 fino a oggi, gli Hare Krsna sono impegnati, in tutto il mondo, a offrire il loro contributo per rispiritualizzare la società umana distribuendo profusamente i testi vedici tradotti ormai in quasi tutte le lingue del mondo, promuovendo princìpi di pace, fratellanza universale e non violenza aprendo fattorie, comunità agricole, templi, ristoranti vegetariani, scuole, e organizzando feste conferenze e distribuzione caritatevole di cibo.
Secondo le Scritture Vediche, i quattro pilastri che sostengono la vita spirituale sono la pulizia, la misericordia, l'austerità e la veridicità. Per questo i devoti seguono quattro princìpi che favoriscono lo sviluppo di queste qualità. I devoti sono vegetariani, non fanno uso di alcun tipo di droga (inclusi sigarette, alcool...), hanno rapporti sessuali solo per la procreazione all'interno del vincolo matrimoniale, e si astengono da ogni genere di speculazione (compreso il gioco d'azzardo).
Oltre a questo, gli Hare Krsna si impegnano regolarmente a glorificare il Signore. Questa attività, raccomandata da tutte le religioni, è stata indicata in modo particolare da Caitanya Mahaprabhu, avatara e santo del XVI secolo, appartenente alla stessa catena di maestri spirituali. Essa, come spiega Sri Caitanya, è specificamente efficace in questa era di inteso materialismo e ignoranza spirituale, per raggiungere l'obbiettivo supremo della vita umana: sviluppare amore per Dio.
Qualcuno può pensare che ci siano cose più importanti da fare che dedicare la propria vita e il proprio tempo per questi obbiettivi apparentemente poco chiari. Se la si pensa così, i devoti (e i religiosi in genere) sembrano persone che sfuggono alle proprie responsabilità materiali, per condurre invece una vita facile nascosta dietro la spiritualità. Saggi e santi, però, in ogni tempo, e in ogni religione, hanno sempre richiamato l'attenzione verso un equilibrio migliore fra necessità corporali e spirituali. Bisogna sì dedicare del tempo necessario al buon mantenimento del corpo e a soddisfare le altre necessità della vita materiale, ma non bisogna fare di questo lo scopo della propria vita.
Il corpo materiale non è che un mezzo destinato a servirci per tornare a Dio, quindi bisogna mantenerlo bene e usarlo poi per glorificare e servire il Signore. Questo è il giusto uso della vita umana, ed è l'insegnamento principale del vaisnavismo.
Il movimento Hare Krsna, aperto a tutti, dà l'esempio e la possibilità pratica di realizzare, in questa vita, il traguardo ultimo dell'esistenza.

figura:
Sri Caitanya Mahaprabhu
canta Hare Krsna e danza con i devoti















Come Vivere Felici In Mezzo Al Caos

La situazione di oggi preoccupa tutti. In meno di un secolo di vita sconsiderata, l'uomo, così piccolo rispetto alla Terra è riuscito a innescare un irreversibile processo di degenerazione al punto da far temere che il pianeta non possa essere ancora abitabile nel prossimo secolo. Questo degrado non è solo ambientale, è morale, economico, sociale, psicologico...
Purtroppo la vita, soprattutto nell'Occidente industrializzato, è improntata su un edonismo sfrenato e consumista. Tutti si danno un gran da fare per godere il più possibile e il più a lungo possibile. Europa e Stati Uniti d'America da sole, pur costituendo solo il dieci per cento circa della popolazione della Terra, consumano oltre il sessanta per cento delle sue risorse naturali per assecondare questo stile di vita.
Le risorse di energia del mondo sono limitate, tutti lo sanno, e vengono continuamente sprecate con un consumo esagerato e irresponsabile.
Nonostante la situazione sembri rendere necessaria una limitazione di consumi, pare che nessuno possa rinunciare, neppure in misura minima, a queste abitudini. E, anche se può sembrare assurdo, i pazzi consumi di energie diventano sempre più pazzi. La ragione per cui siamo incapaci di ridurli nonostante la consapevolezza delle conseguenze, è che siamo completamente assuefatti alla gratificazione dei sensi.
Ovviamente il corpo, che è fatto di sensi, ha bisogno di una certa quantità di attenzioni e cure. Purtroppo però la gran parte della gente vive essenzialmente per far fronte alle esigenze del corpo (sia grossolano che sottile, cioè la mente): mangia per nutrirsi e soddisfare i sensi, dorme, si impegna in appaganti relazioni sentimentali con amici e amanti, cerca di avere una bella casa, bei vestiti e belle cose... e lavora gran parte della giornata per procurarsi tutto questo.
Saziare i desideri dei sensi sembra essere diventato per molti l'unico scopo della vita.
La verità è che molti identificano la gratificazione dei sensi con il piacere e
con la felicità, ma è un grande errore. In realtà la gioia che ne traiamo è effimera, temporanea e superficiale e non può renderci felici.
La nostra vita, la vita umana, è concepita per qualcosa di più che servire i sensi (questo lo sanno fare anche gli animali).
L'uomo è dotato di un'intelligenza più acuta degli altri esseri viventi, ma l'importante è che capisca che uso fare di questo dono prezioso.
L'intelligenza serve a rendere l'uomo più felice, perché gli dà la possibilità di avere obbiettivi più elevati di quelli degli animali.
Questo significa che se ci limitiamo a compiere attività caratteristiche della vita animale (mangiare, dormire, accoppiarci e difenderci) non ci differenziamo molto da loro. E anche se dedichiamo tutti i nostri sforzi e le nostre energie a rendere queste elementari attività sempre più complesse e dispendiose (per esempio mangiando in modo più elaborato, dormendo in un letto più soffice e in una bella casa piuttosto che in una tana) la sostanza non cambia.
Per soddisfare i nostri sensi famelici siamo disposti a tutto, a depauperare e sfruttare i popoli più deboli e sfortunati, a uccidere milioni di animali e di bambini innocenti nel ventre della madre.
L'uomo, spesso, non comprendendo bene la realtà e la propria posizione, cerca in qualche modo di sostituirsi al Signore, illudendosi di poter sfruttare la natura all'infinito e di poter controllare sempre ciò che accade. Ma le conseguenze di questi tentativi  anche questo lo sanno tutti  sono sempre disastrose.
Questa vita materialista ci sta conducendo verso la distruzione di tutte le risorse naturali, sia del pianeta che dei suoi abitanti e ci rende estremamente infelici e depressi.
Dobbiamo comprendere che la nostra vera felicità e la nostra soddisfazione non dipendono dai nostri sensi, bensì da qualcosa di molto più profondo. La nostra natura costituzionale, secondo le Scritture Vediche, può infatti sentirsi appagata solo compiendo l'attività per la quale è destinata eternamente: avere una relazione d'amore con Dio.
L'unico modo per essere davvero felici dunque è cercare di dedicarsi alla vita spirituale riscoprendo la nostra relazione con il Signore Supremo e la nostra vera famiglia, tutti gli esseri viventi. In questo modo, automaticamente, si risolverà ogni problema  dall'inquinamento allo spreco delle risorse naturali, dalla fame alle tasse...
Anche la Bhagavadgita spiega che se sperimentiamo un gusto e un piacere superiori attraverso la vita spirituale potremo distaccarci senza rimpianto dalla gratificazione dei sensi.
"L'anima incarnata può astenersi dal godere dei sensi, ma il desiderio per gli oggetti dei sensi rimane. Se gusta però un piacere superiore perderà questo desiderio e resterà fissa nella coscienza spirituale" (B.g. 2.59).
Purtroppo, però, ben pochi sanno in che modo raggiungere questa gioia al di là della sfera materiale.
Il sistema sicuro e accessibile a tutti è di ristabilire la nostra relazione con il Signore Supremo, che è la fonte di ogni felicità. In questo modo, si può ottenere la felicità che cerchiamo.
Chi cerca di seguire il sentiero della Coscienza di Krsna sperimenta questo modo di vita diverso e felice  vita semplice e pensiero elevato  e cerca di farlo conoscere a tutti, soprattutto a chi si preoccupa per i nonsensi della vita moderna.
Cercare questo gusto superiore è come cercare fonti di energia alternative e non c'è modo migliore di cercarle che attraverso i sublimi, ma realistici, princìpi della Bhagavad-gita.
Capendo che la fonte di ogni felicità è Krsna, potremo stringere un'alleanza con Lui e vivere per sempre felici e in pace, senza dipendere né dalle risorse energetiche, né da altri fattori materiali che comunque sfuggono al nostro controllo.
Parabhakti devi dasi















Quando qualcuno ci fa un regalo, anche il più piccolo, il minimo che possiamo fare è ringraziarlo. E' questione di civiltà e di buon senso. Figuriamoci allora che cosa dovremmo fare verso la Persona che ci dà la vita. Anima e corpo, respiro e cibo, gioia e conoscenza. Verso la Persona che ci sostiene e che ci vuole infinitamente bene. E' vero che a volte incontriamo anche delle difficoltà quando dalla vita dobbiamo imparare qualche dura lezione; ma questi sono i frutti delle nostre mancanze e dei nostri errori. Egli ci ha dato il libero arbitrio, siamo noi a decidere come usarlo. Se vogliamo allora ringranziarLo per tutto, pregarLo per qualcosa o semplicemente glorificarLo, possiamo farlo, certo, in qualsiasi modo e in qualsiasi lingua. Ma da testi millenari abbiamo saputo che anticamente c'era un modo con il quale la gente Gli parlava e otteneva buoni risultati! Infatti alcuni Suoi grandi devoti e santi confermano nelle Scritture e con i loro esempi che a Lui piace essere chiamato così! Sarà vero? Noi devoti di Krsna ci abbiamo provato e sappiamo se è vero o no. Se anche voi volete vedere se questo sistema funziona, ecco come fare: aprite il cuore, tranquillizzate la mente e recitate, dite o cantate con voce bassa o alta:

Hare Krsna
Hare Krsna
Krsna Krsna
Hare Hare
Hare Rama
Hare Rama
Rama Rama
Hare Hare















SRIMAD
BHAGAVATAM

_Questo Bhagavata-Purana, radioso come il sole, è sorto subito dopo la partenza di Sri Krsna per il suo regno assoluto, seguito dalla religione e dalla conoscenza.
Tutti coloro la cui visione è oscurata dalle dense tenebre dell'era di Kali riceveranno luce da questo Purana."
(Srimad-Bhagavatam, 1.3.43)

Questo è Krsna, il soggetto dello Srimad-Bhagavatam. Lo Srimad-Bhagavatam è il testo che descrive la scienza spirituale che ci permette di conoscere non solo la sorgente ultima di ogni cosa, l'Essere Supremo, ma anche la relazione che ci unisce a Lui, e ci informa che è nostro dovere agire per migliorare la società in base a questa conoscenza infallibile. Lo Srimad-Bhagavatam è un testo denso di potenza spirituale, compilato in lingua sanscrita, tradotto e commentato da Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, e pubblicato nella nuova edizione italiana in ventisei volumi rilegati.

Per informazioni scrivete o telefonate a:
BBT Italia  Strada Bonazza 12  50028 Tavarnelle Val Di Pesa (FI)  Tel. 055/8076414








fine del numero di novembre-dicembre 1992.